Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato di essere pronto a nominare per il Nobel per la pace qualsiasi suo omologo che dimostri rispetto per il principio dell'uguaglianza sovrana tra Paesi.

"La Carta delle Nazioni Unite menziona il principio fondamentale, che è più democratico di ogni altra cosa. L'ONU si basa sull'uguaglianza sovrana degli Stati. Se qualcuno trova rispetto per questo principio in qualsiasi azione dei nostri colleghi occidentali, sono pronto a nominare questa persona per il Premio Nobel per la Pace", ha dichiarato giovedì in un'intervista al presentatore televisivo Dmitry Kiselev.

In base al concetto di democrazia interpretato da Lavrov, ogni Stato sovrano dovrebbe lasciar libero l'altro di agire come ritiene opportuno... e così avrebbe dovuto accadere anche n relazione alla crisi in Ucraina.

"Putin ha spiegato in dettaglio gli obiettivi, le ragioni e l'inevitabilità della nostra operazione militare speciale", ha continuato il ministro. "Inoltre, non solo non lo ha fatto all'improvviso, ma dopo otto lunghi anni, e anche di più, a partire dal discorso di Monaco del 2007. Per molti anni ha spiegato all'Occidente che stavano andando nella direzione sbagliata e minando tutto ciò che si erano impegnati a far rispettare, compresa l'indivisibilità della sicurezza in Europa".Secondo Lavrov, "gli Stati Uniti e tutti i Paesi occidentali, che gli Stati Uniti hanno soggiogato, privando l'Unione Europea degli ultimi segnali almeno di una certa indipendenza, intendono la democrazia come il loro diritto di imporre la loro comprensione della democrazia a tutti gli altri"."E non appena parli con loro della necessità di approcci democratici nella risoluzione delle questioni internazionali, non mostrano alcun entusiasmo", ha detto il ministro.

Lavrov ha anche parlato dei rapporti tra Russia e Cina che saranno comunque influenzati dalla necessità di Pechino di ridurre la sua dipendenza dagli Stati Uniti.

"Non siamo così profondamente immersi in questo sistema [della globalizzazione] come lo è la Cina, almeno in termini di volume di scambi, compresi i titoli americani che i cinesi ... hanno acquistato. Quindi, i vincoli che legano la Cina al sistema attuale non sono paragonabili ai nostro. Tuttavia, non ho dubbi che la Cina inizierà inevitabilmente a ridurre questa dipendenza e ha già iniziato a farlo", ha affermato Lavrov."Tutti i fatti lo dimostrano. La Cina avrà bisogno di più tempo per creare strumenti paralleli, meccanismi che la proteggano dall'arbitrarietà degli Stati Uniti come principale gestore del sistema commerciale monetario e finanziario globale in questa fase", ha poi aggiunto il ministro russo, osservando la necessità di meccanismi e strumenti che non potrebbero essere concepiti dall'oggi al domani, "poiché ciò potrebbe innescare shock economici molto gravi, data l'interconnessione tra le economie degli Stati Uniti e della Cina".


Per Lavrov l'Occidente punta a risolvere "la questione russa" infliggendo a Mosca una sconfitta tale che essa "non possa riprendersi per decenni". Lo ha detto in un'altra intervista rilasciata stavolta all'agenzia Ria Novosti.

"Tutta la Nato combatte contro di noi [e] più sarà lungo il raggio d'azione degli armamenti forniti dall'Occidente a Kiev, più noi dovremo allontanarli dai nostri confini".

Con i nuovi sistemi d'arma l'Occidente fornirà all'Ucraina anche dei soldati, perché è impossibile per gli ucraini addestrarsi all'uso delle nuove armi in soli due o tre mesi.

"Se queste armi verranno consegnate, molto probabilmente verranno forniti anche gruppi di combattimento. Apparentemente (questi militari) verranno congedati dai loro eserciti e registrati come mercenari".