Al termine del XIX congresso che si è tenuto a Rimini, titolato "Il lavoro crea il futuro", Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della Cgil. L'Assemblea Generale lo ha riconfermato con 243 voti favorevoli (94,2%) e 15 contrari (5,8%).

Questo l'intervento di chiusura di Maurizio Landini:

Così Collettiva, il quotidiano online della Cgil, ha riassunto i vari temi toccati nella sua relazione da Maurizio Landini, che ha definito "la frantumazione dei diritti, la divisione del mondo del lavoro, la concentrazione in poche mani della ricchezza" i cancri di una società che sta rapidamente tornando indietro.

FiscoPer questo la battaglia sul fisco diventa centrale. A sentire l’enfasi e il peso che Maurizio Landini carica su questo tema si capisce che la considera la madre di tutte le battaglie. Solo utilizzando quella leva che oggi schiaccia a terra lavoratori e lavoratrici dipendenti, pensionate e pensionati, su cui grava “il 94% dell’Irpef, in un Paese che ha 100 miliardi di euro di evasione” e nel quale le rendite di varia natura hanno unna tassazione inferiore a quella di lavoro e pensioni, si potrà permettere la crescita dei salari, recuperare soldi da investire nella sanità, nella scuola, in politiche industriali e produttive che diano nuova spinta all’occupazione.È questo il punto di fondo per Landini. Su questo “siamo pronti ad avviare una grande mobilitazione nazionale che ci porti fino a Roma e non escludo alcuna forma di lotta, compreso lo sciopero”, dice il segretario generale della Cgil dopo aver raccolto nel primo giorno del congresso la convergenza di Cisl e Uil sul tema e dopo aver ascoltato dalla Meloni, proprio ieri da quello stesso palco, la rivendicazione degli elementi contenuti nella legge delega.
Sanità
La battaglia sul fisco andrà di pari passo con la creazione di una vertenza nazionale che permetta il recupero di investimenti necessari non solo alla sopravvivenza ma allo sviluppo del sistema sanitario nazionale. Per la dignità e il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori, ieri eroi, oggi dimenticati, per il diritto di tutte le cittadini e i cittadini alle cure. Altro che investimenti in armi e taglio del welfare. La Cgil chiede tutt’altro.

Autonomia differenziataE questa vertenza si lega alla battaglia contro l’autonomia differenziata che rischia di rendere questo Paese ancora più diviso, di determinare cittadini di serie A e di serie B. “Ma come, si chiede Landini. La presidente del Consiglio ci ha ricordato che ieri era la Festa dell’Unità nazionale e poi vota un provvedimento come quello? Noi siamo per l’unità nazionale, ma lo siamo tutti i giorni. Il 17 marzo, il 18, il 19, il 20, il 21…”.È lunga la relazione del segretario, va a braccio, ma non perde il filo rigoroso dei suoi pensieri. È lunga ma passa in un soffio. Lasciato il testo del giorno dell'apertura, progettato in ore e ore di discussione e osservazione dei vari congressi territoriali e di categoria e scritto, questa volta Landini è un fiume in piena, pochi appunti su un foglio, più che altro in testa.Quando sottolinea il passaggio della presidente del consiglio sulla condanna all’assalto della sede nazionale della Cgil da parte dell’estrema destra, ma suggerisce che davvero efficace sarebbe, oltre a quelle parole, “dare piena attuazione alla nostra Costituzione e sciogliere tutte le organizzazioni fasciste. Quello sarebbe un gesto concreto”.Dice molto altro il segretario, e questa volta più di altre varrebbe la pena di guardare il suo viso e i suoi gesti, riguardarsi il video più che leggerlo in un pezzo.
La Cgil
Ma la fine del suo discorso è dedicato proprio alla Cgil, alla sua idea di confederalità, a tutte le compagne e i compagni che hanno dato vita, ancora una volta, a questo grande processo di democrazia che ha ancora tanto effetto e rilevanza nel Paese perché comunque “non esistono altre organizzazioni che hanno 5 milioni di iscritte e iscritti, decine di migliaia di delegate e delegati sui posti di lavoro, migliaia di pensionate e pensionati che tengono aperte le sedi”.“La confederalità per me non è un’etichetta – ha detto Landini –: non sono confederale perché adesso indosso la felpa della Cgil o perché rappresento la Cgil. Non è quello che dici o il tuo ruolo, ma quello che fai concretamente tutti i giorni. È lo sforzo di unire le persone, di tenerle assieme, di sostenere un’azione collettiva. Usiamo la nostra forza per dare le risposte che ci chiedono. Perché anche i giovani che dicono di non sapere cos’è il sindacato, ci stanno rappresentando un bisogno di sindacato”.Siamo alla fine. Landini continua a metterci la faccia, a caricarsi la responsabilità di essere sincero con chi ascolta. “Davanti non abbiamo un periodo semplice, ma di che cosa abbiamo paura? Che cosa abbiamo da perdere? La precarietà? Il salario basso? Di che cosa dovremmo aver paura. Dovremmo temere solo la paura di aprirla questa discussione. Io non so come va a finire questa battaglia. Questo congresso però ci dà un punto di forza: siamo uniti. Di sicuro se non fai nulla, se non combatti, hai già perso. Noi non ci fermeremo e la battaglia la vinceremo”.