Guia Jelo è la Divina Dolzedia. La pellicola debutta infatti il 10 maggio, al cinema Odeon di Catania (la citta della Jelo e in un certo senso, la citta del film!) dopo il successo nell'ultima edizione del festival del cinema di Taormina 2017 di questo film.

“La Divina Dolzedia” di Aurelio Grimaldi vede la Jelo nel ruolo della Divina Dolzedia, appunto, protagonista bizzarra, anzi stavolta comica e piccante nel suggestivo vernacolo catanese, simpatica prostituta anziana fissata con la cultura, che concede il suo famigerato "gnicche gnacche", rito erotico ambito e super richiesto e concesso solo a condizione di sorbire un po’ di cultura.

Guia Jelo è affiancata da un super cast, come un'inedita e sorprendente Simona Izzo, Francesca Ferro (“amica buttana”), Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Mario Opinato (“amico buttaniere”), Claudio Musumeci (timido cliente dello “gnicche gnacche”) e per la prima volta nello schermo la promettente giovane attrice Maria Chiara Pappalardo, rivelazione della pellicola.

Dichiarazione della protagonista.

Guia Jelo ci dice:

l’avventura della divina Dolzedia è stata veramente un’avventura senza eguali per me, sicuramente una svolta, come quando sogni di volare o di star per cadere in un burrone e poi salvarsi, anche ma non solo perchè lavorare con Aurelio Grimaldi, mio mentore, in un certo senso è come un riscatto, un rifarsi dai vari patiboli e dalle varie delusioni del mio tortuoso ed insicuro lavoro.....

Lavorare con l’estro e la “follia artistica” e la strepitosa libertà di Aurelio, dove tutto è stato pieno di motore e forza, mi ha dato una spinta per continuare. Adesso voi direte: e ci mancava solo quella....!? E va bene sopportatemi!

Io sono un’attrice bambina nell’animo e nel carattere anche se anagraficamente navigata… particolare e bizzarra, così come incolla bene il personaggio della Divina Dolzedia (ma non esageriamo però, senza turpiloqui e prostiboli…ahahah).

Il mio mondo, sempre in salita, è stato come essere in un ottovolante, dove però la difficoltà e la paura di cadere non è mai stata come l’ebbrezza del gioco, ma solo fatica e terrore di deludere e deludermi. L’esperienza professionale in questo film, finalmente in questo duro lavoro che mi ha scelta nella vita, togliendomi al foro (sono un avvocato mancato), mi ha dato un’ennesima spinta per continuare. Ogni volta, ragazzi miei, che getto la spugna, ricomincio.

Grazie Aurelio!!!