Il ministro delle Finanze canadese, Dominic Leblanc, ha annunciato che a partire dal 13 marzo il Canada imporrà dazi del 25% su acciaio, alluminio, computer, attrezzature sportive e altri prodotti provenienti dagli Stati Uniti per un valore totale di 20 miliardi di dollari (29,8 miliardi di dollari canadesi), in risposta a quanto deciso ieri dalla Casa Bianca.
Leblanc ha bollato la decisione di Washington come ingiustificata e irragionevole, aggiungendo che Ottawa applicherà dazi reciproci in base a eventuali nuovi aumenti delle tariffe doganali da parte di Trump, aumenti che il presidente USA aveva promesso in caso di risposte ritorsive rispetto a quelli da lui imposti.
Quindi, l'escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Canada potrebbe essere solo agli inizi, considerando che Mark Carney, che si appresta a succedere a Justin Trudeau alla guida del Paese, ha dichiarato che risponderà colpo su colpo a nuovi aumenti, pur dicendosi pronto a incontrarsi con Trump nel caso questi voglia dialogare su basi di reciproco rispetto. Giovedì, comunque, funzionari canadesi incontreranno i loro omologhi statunitensi a Washington.
Intanto l'inno nazionale degli Stati Uniti viene fischiato nelle partite di hockey e alcuni negozi hanno rimosso i prodotti americani dagli scaffali, già prima che i dazi entrassero in vigore. Inoltre, i canadesi hanno smesso di viaggiare negli Stati Uniti, con un calo delle prenotazioni che ha raggiunto il 20% rispetto a un anno fa.
Per ultimo bisogna anche ricordare che il ministro dell'Energia canadese Jonathan Wilkinson ha dichiarato che il suo Paese potrebbe rispondere agli Stati Uniti anche con misure non tariffarie, limitando ad esempio le esportazioni di petrolio, che viene utilizzato nella raffinazione del greggio americano, in particolar modo per produrre carburante.