Il workplace del futuro cambierà a seconda delle attività e delle preferenze personali per supportare una produttività caratterizzata da una forte responsabilizzazione del lavoratore. Analizziamo il tema dal passato ad oggi.

L’ufficio del futuro o digital workplace rappresenta quella strategia verso cui orientarsi per operare in modo sicuro e immediato fuori dall'ufficio. È una vera e propria rivoluzione bidimensionale, online e offline, che influenza persone ed enti a livello culturale e organizzativo grazie a device e app.

Questo cambiamento del workplace riguarda l’accesso e la gestione delle informazioni e lo sfruttamento dei media a vantaggio della produttività e della pratica dello smart working.

In questo caso, le risorse umane assumono un ruolo chiave nell’accelerare il processo di adattamento alla rivoluzione sul piano teorico e pratico. Il segreto è focalizzare l’attenzione sull’esperienza del personale e sulla propria comfort zone.

Per comprendere la nuova cultura aziendale, è necessario approfondire l’evoluzione dello stesso workplace.

Ieri e oggi

Inizialmente, la tradizionale dotazione da ufficio prevedeva sedia, scrivania, telefono fisso e macchina da scrivere. Nello spazio erano inclusi anche gli armadi in cui conservare tutta la documentazione cartacea relativa a contratti, ordini, progetti e burocrazia amministrativa. Successivamente, con l’arrivo dei primi computer si sono aggiunti schermi, tastiere, mouse e, infine, stampanti e fax.

Al mondo analogico si è affiancato così quello digitale e nell’era 3.0 sono iniziate a cambiare le modalità di comunicazione all’interno e all’esterno delle imprese. Ora le postazioni di lavoro fanno riferimento alle logiche client/server e le stampanti diventano multifunzione e condivise contemporaneamente da più postazioni.

L’era 4.0, invece, è caratterizzata dall’utilizzo di moltissime innovazioni come IoT, Cloud, tecnologie Mobile, Smart Signage, tecnologie Touch Screen, intelligenza artificiale e Machine Learning che organizzano le informazioni per mezzo di più punti di accesso e di contatto. Questi strumenti di comunicazione e collaborazione consentono di operare in modo più produttivo indipendentemente dalla presenza fisica sul posto di lavoro.

Tuttavia, lo spazio nel quale interagire con le altre persone rimane ancora il punto di partenza per condividere informazioni e generare idee innovative.
 
Per questo motivo, le aziende investono sempre più in ristrutturazioni di sedi localizzate nel cuore delle grandi aree urbane. I piccoli cubicoli sono superati ed il luogo di lavoro diventa uno spazio di collaborazione adattabile ad ogni esigenza. Basti pensare alle aree adibite al coworking come Talent Garden con oltre una ventina di filiali europee, in cui community di persone con interessi in comune condividono occasioni di lavoro in team.

L’enabler principale di questo workplace è l’equipaggiamento tecnologico che impone nuovi parametri di gestione per abilitare una comunicazione non più totalmente dipendente dal perimetro fisico dell’impresa.
 
Le tecnologie hanno così introdotto nuovi modelli, nuove logiche e nuove policy organizzative. Ciò significa che il tempo degli uffici gerarchici ad alveare è finito, perché la cultura aziendale dispone di dipendenti sensibili all’uso delle tecnologie, ma anche a modalità di socializzazione alternative.

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