In un'intervista a Decoder, il CEO di Alphabet e Google, Sundar Pichai, annuncia una nuova fase di trasformazione tecnologica che vedrà protagonista l'intelligenza artificiale (IA). Durante la conversazione, Pichai ha parlato di evoluzione dell'IA, del futuro della ricerca, dell'impatto sul web e delle sfide legali e competitive legate al cambiamento in atto.
I nuovi prodotti IA, come Veo 3, Imagen e gli ultimi aggiornamenti a Gemini, stanno segnando l'inizio di una nuova fase di cambiamento per Google. Pichai ha descritto questa transizione come un'evoluzione profonda, paragonabile all'impatto dell'elettricità, che cambierà il modo in cui interagiamo con i computer attraverso interfacce più naturali e intuitive. La nuova modalità AI di Google Search, ora disponibile per tutti gli utenti USA, va oltre i tradizionali link, creando in tempo reale pagine di risultati personalizzate con grafici interattivi e funzionalità simili ad app. Questo approccio punta a integrare gradualmente l'IA nell'esperienza di ricerca principale, trasformando il web da una collezione di siti a una piattaforma dinamica.
In relazione all'impatto dell'IA sul web e alle critiche degli editori, Pichai ha sostenuto che il web stia crescendo, con un aumento del 45% delle pagine negli ultimi due anni, e che Google stia indirizzando più traffico ai siti rispetto a qualsiasi altra azienda. Tuttavia, la News Media Alliance ha accusato Google di "furto" per l'uso dei contenuti nella modalità AI senza adeguato ritorno economico per gli editori. Pichai difende la strategia, sottolineando che la modalità AI include fonti e che Google continuerà a prioritizzare il traffico verso il web. Tuttavia, riconosce l'esistenza di un dibattito sugli equilibri economici, paragonandolo alle tensioni tra sviluppatori di app e piattaforme, e insiste sull'impegno a mantenere il web come risorsa centrale per gli utenti.
L'intervista ha toccato anche gli annunci di Google su occhiali intelligenti e Android XR, che Pichai vede come passi verso un'IA sempre più attiva e sempre più integrata nel quotidiano. Riguardo alla competizione, come il progetto di OpenAI con Jony Ive, Pichai si dice entusiasta dell'innovazione nel settore, prevedendo che l'IA creerà nuove categorie di prodotti. Tuttavia, non considera obsoleti smartphone e laptop, ma prevede un'integrazione fluida di diverse piattaforme di computing.
Sul fronte legale, antitrust e pressioni politiche, Pichai ha prudentemente evitato di commentare la richiesta del governo USA di vendere Chrome, sottolineando il valore di Chrome come progetto open-source che ha migliorato il web. Riguardo alle pressioni politiche, come le critiche di Donald Trump sui risultati di ricerca, Pichai è categorico: il ranking di Google Search è "sacro" e non soggetto a influenze individuali o politiche, anche nella modalità AI.
Pichai ha poi parlato dell'auto-miglioramento dell'IA e della sua applicazione al mondo fisico, come la robotica, ciotando Waymo come esempio di "robot", prevedendo che l'IA trasformerà settori come la medicina e la creatività, democratizzando l'accesso alla programmazione e alla creazione di contenuti.
L'intervista dipinge un quadro di Google al centro di una rivoluzione tecnologica, con l'IA come fulcro di un cambiamento che ridefinirà il web, l'hardware e l'interazione umana con la tecnologia... e non potrebbe essere altrimenti visto il suo ruolo nell'azienda.