Quello che sabato 8 dicembre a Roma ha arringato i propri sostenitori a piazza del Popolo per la manifestazione "l'Italia rialza la testa" è stato il solito Salvini dei miracoli... ad iniziare da quello delle presenze. Infatti, ben 80mila, secondo la Lega, sarebbero stati i sostenitori che quest'oggi avrebbero riempito una piazza che, stracolma, non potrebbe contenere più di 30mila persone.

E non pago di questo prodigio, Salvini ha voluto elencare quelli finora fatti in sei mesi di Governo che, a dire il vero, si sono rivelati più promesse per il futuro che provvedimenti concreti già realizzati, senza però dimenticarsi di inserire anche a qualche pillola di comicità involontaria, quando, ad esempio, ha citato, Martin Luther King, con questa frase: "Per farsi nemici basta dire quello che si pensa. C’è bisogno di unità e di concordia".

Infatti, ha detto Salvini, "la vita è troppo breve per perdere tempo in odio e polemiche. Questa è una piazza di amore e di speranza, la lasciamo ad altri la violenza".



Roba da stropicciarsi gli occhi e pizzicarsi un braccio per esser certi di non stare sognando. Infatti, a dire queste parole è lo stesso Salvini del decreto sicurezza, adesso diventato legge, in seguito al quale gli sprar vengono svuotati e i migranti provvisti di documenti per ragioni umanitarie finiscono in mezzo ad una strada ad aumentare il numero di coloro che, sempre secondo Salvini, sono un pericolo per la sicurezza.

Decreto, inoltre, che prevede anche la galera, fino a sei anni, per chiunque manifesti senza autorizzazione, provocando dei blocchi alla circolazione dei mezzi... senza dimenticare le telecamere ovunque e le pistole elettriche. Questo deve essere l'amore ai tempi del cambiamento, volendo disturbare Márquez.

Ma la maggiore sicurezza offerta da Salvini non è però riuscita ad evitare la tragedia in una discoteca nelle Marche. Tragedia che, oltretutto, ha finito per mettere in secondo piano la manifestazione leghista, pensata in un giorno di festa perché occupasse indisturbata le prime pagine... ma così non è stato.

Lo ha fatto notare anche il premier Conte: "Ora è il momento dei soccorsi e del cordoglio, ma è chiaro che sono numerose le domande in ordine alla responsabilità di questa tragedia, al rispetto delle norme di sicurezza, che dovranno trovare una risposta chiara, celere e univoca. Lo pretendiamo."

E coloro che credevano che almeno la sicurezza, dopo le nuove norme volute da Salvini, in Italia fosse finalmente garantita, dopo la tragedia di Ancona hanno avuto la tragica conferma che sarà necessario "cambiare" anche quella legge.