Inizierà domenica e durerà fino a lunedì il vertice nel Negev tra i ministri degli Esteri di Israele, Stati Uniti e di tre Stati arabi - Marocco, Emirati Arabi Uniti, Bahrain - oltre che dell'Egitto. Argomento principale, il trattato nucleare con l'Iran in via di definizione, ma non si potrà fare a meno di parlare anche di Ucraina.

Prima del vertice, il segretario di Stato americano Antony Blinken si è incontrato con il ministro degli Esteri Yair Lapid, dove entrambi hanno chiarito le rispettive posizioni riguardo il nucleare iraniano, con gli Stati Uniti che vogliono ripristinare il precedente accordo siglato da Obama, mentre Israele continua a manifestare la propria contrarietà. 

Lapid ha dichiarato che la forza militare e diplomatica "garantisce la pace", sottolineando che gli Stati Uniti e Israele condividono "una visione di pace attraverso la forza", aggiungendo che Israele farà tutto ciò che riterrà necessario per fermare il programma nucleare iraniano: "Dal nostro punto di vista, la minaccia iraniana non è teorica. Gli iraniani vogliono distruggere Israele. Non avranno successo. Non glielo permetteremo".

Come perfetto esempio di ipocrisia diplomatica, Blinken ha detto che gli Stati Uniti apprezzano "molto" il netto ripudio da parte di Israele dell'aggressione russa contro l'Ucraina", dichiarando anche di apprezzare la determinazione di Israele a non essere usata come bypass delle sanzioni.

In pratica, configurandosi come mediatore, Israele si è chiamata fuori dalle sanzioni da applicare a Mosca e rimane un possibile rifugio per gli oligarchi russi. Figuriamoci quale determinazione metterà in atto lo Stato ebraico per evitare alla Russia di aggirare le sanzioni occidentali. Come sempre, quello che per altri è un problema, per Israele è lecito. Vedi la politica di apartheid nei confronti dei palestinesi.

Ma Blinken non si è dimenticato di ricordare che ribadirà al presidente dell'ANP, Mahmoud Abbas, l'impegno dell'amministrazione Biden a rafforzare i legami con l'Autorità Palestinese.

Ma intanto il Governo israeliano sta approvando nuovi insediamenti nel Negev.