Johann Zarco (LCR Honda Castrol), in una domenica iniziata nel caos e finita in apoteosi, ha conquistato una vittoria monumentale nel Gran Premio di Francia. È il primo successo di un francese nella classe regina a Le Mans dal lontano 1954, quando a riuscirci fu Pierre Monneret. E lo ha fatto nel modo più clamoroso possibile: da fuori dai punti al primo giro a dominatore con venti secondi di vantaggio al passaggio sotto la bandiera a scacchi.

Già prima della partenza, la tensione era palpabile. Una leggera pioggia ha gettato nel panico i box: slick o rain? Tutti hanno optato per le gomme da asciutto, ma il giro di ricognizione si è trasformato in un rodeo. Scivolosi come sapone, i cordoli hanno costretto gran parte dei piloti a rientrare ai box. Bandiera rossa. Si riparte.

Seconda procedura di partenza, condizioni in leggero miglioramento. Ma la confusione non è finita: chi era uscito con gomme da pioggia è tornato ai box per passare alle slick, rimediando un doppio long lap di penalità. Nomi grossi tra i penalizzati: Marc e Alex Marquez, Fabio Quartararo, Pedro Acosta, tutti costretti a rincorrere.

Chi invece è rimasto fuori con le rain, evitando penalità, è stato un piccolo gruppo di outsider: Bagnaia, Miller e Zarco. Ma nemmeno per loro la strada è stata facile.

Al terzo giro, Bagnaia viene centrato da Bastianini e finisce nella ghiaia. Joan Mir, per evitarlo, sbanda e colpisce Zarco, spedendolo fuori pista. Il francese rientra, ma è lontanissimo dalla zona punti. A quel punto, ogni speranza sembrava persa.

Ma la MotoGP non è fatta per i pronostici semplici. Infatti, con il passare dei giri e la pioggia che ormai era iniziata a cadere in maniera decisa, la gara trova un minimo di stabilità. Zarco, approfittando della scelta corretta degli pneumatici e di un passo gara costante, inizia una rimonta chirurgica. Cade Oliveira, poi Quartararo, Miller e Alex Marquez. Quando la nebbia tattica si dirada, davanti a tutti c’è lui: Johann Zarco, con un margine che cresce giro dopo giro.

Alle sue spalle, Marc Marquez, unico capace di tenere un ritmo vagamente competitivo. Ma anche il pluri-iridato non può nulla. Al ventesimo giro, il distacco tocca i venti secondi.

Dietro, la lotta per il terzo posto si accende. Pedro Acosta, con gomma posteriore rain media, prova a difendere la posizione, ma il rookie del team Gresini, Fermin Aldeguer, con un assetto più aggressivo e un feeling crescente, lo infila senza pietà a pochi giri dal termine, conquistando il suo primo podio nella top class al sesto GP in carriera.

Ultimo giro. Le tribune sono in apnea, mentre il padre di Zarco nel box si abbandona ad un pianto irrefrenabile ed il team manager Lucio Cecchinello che si copre il volto per nascondere l'emozione. Poi, un minuto e cinquanta secondi dopo, la liberazione: Zarco taglia il traguardo per primo. Esplode Le Mans. Dopo settant’anni, la Francia ritrova il suo eroe.

Con il secondo posto, Marc Marquez consolida la leadership del Mondiale portandosi a +22 sul fratello Alex, ancora secondo nonostante non sia andato a punti. Comunque terzo Bagnaia, anche se a -51 punti dal leader.

Prossimo appuntamento per la MotoGP tra due settimane a Silverstone per il Gran premio del Regno Unito.