In Costarica il terremoto registrato questa mattina intorno alle 3:30 ora italiana ha avuto una magnitudo di 6.7. Quello registrato poco prima della mezzanotte di domenica nel mare ad est della costa del Giappone, una magnitudo di 6.1. Ma è il terremoto delle 19:18, ora italiana, di domenica al confine tra Iraq e Iran ad aver fatto registrare la magnitudo più elevata: 7.2 secondo la Sala Sismica dell'INGV di Roma.

Il terremoto è stato registrato nel nord ovest dell'Iran, la cui televisione di Stato ha parlato di un bilancio provvisorio di oltre 336 persone rimaste uccise e poco meno di 4mila ferite. Bilancio che, come avviene in questi casi, è destinato a salire con il completamento delle operazioni di ricerca e salvataggio tra le macerie degli edifici andati distrutti.


La provincia più colpita dal sisma è stata quella di Kermanshah, dove si è registrato finora il maggior numero di vittime, a circa 15 km dal confine iracheno. Ma è difficile fare al momento un bilancio preciso, perché il territorio è montuoso, le strade impervie e le provincie colpite sono almeno 14.

Al di là del confine iraniano, nel Kurdistan iracheno, le vittime sarebbero 6 e 68 i feriti.

In Iran, sarebbero 70mila le persone che, a causa del sisma, hanno necessità di assistenza. Al momento, la Protezione Civile italiana non ha comunicato l'invio nella zona di squadre di soccorso e per la ricerca di possibili dispersi.

L'ultimo terremoto particolarmente devastante registrato in Iran, dove purtroppo i terremoti sono frequenti, è quello del 26 dicembre 2003, di magnitudo 6.6 che, nella provincia di Kerman, distrusse la storica città di Bam, mille km a sud est di Teheran, causando la morte di oltre 30mila persone.