Il raid condotto da Israele sul territorio iraniano, secondo la propaganda israeliana che non ha fornito prove al riguardo, avrebbe sortito effetti devastanti alle capacità difensive e di attacco della Repubblica Islamica.

Fonti militari, per l'appunto anonime, hanno dichiarato che gli attacchi a più riprese effettuati dall’aviazione con la stella di David, avrebbero colpito sistemi missilistici S300 e S400 di fabbricazione russa, più altri modelli di fabbricazione iraniana, schierati per la difesa aerea. Questo avrebbe compromesso le capacità difensive della capitale Teheran e di tutta la parte occidentale del Paese.

Inoltre la difesa aerea iraniana ha un’aviazione vetusta, dove gli unici velivoli di punta, sono i vecchi SU35, che non sarebbero adatti a un ingaggio con gli F16 (in versione aggiornata) o i più moderni F35 israeliani, questi ultimi, caccia di quinta generazione.

Secondo quanto fatto trapelare dalla propaganda di Tel Aviv, il regime degli ayatollah per ripristinare le batterie anti aeree colpite non potrebbe impiegare meno di due, tre anni.

Questo perché la Russia, da parte sua, non può inviare materiale bellico, in maniera continua, visto l’impiego di truppe e mezzi nella guerra contro l’Ucraina, permettendo così a Israele di mantenere un supposto vantaggi in caso di altri attacchi mirati.