Il Mali è oggi una scacchiera in cui si gioca l’ennesima partita di questa sfida globale fra Russia e Occidente, con altri soggetti come la Cina che stanno a guardare desiderosi di approfittarne.

In Africa occidentale, in particolare nei territori dell’ex impero coloniale francese, la Russia si sta inserendo con i suoi “contractors” del gruppo Wagner, chiamati dai governi locali a riportare l’ordine e combattere contro le forze islamista radicali.

Al tempo stesso, si assottiglia fino a sparire l’influenza degli ex padroni Londra e Parigi o di altre capitali come Berlino.

La Germania ha abbandonato il Mali ad agosto, mentre la Francia ha messo fine a novembre alla sua Opération Barkhane e oggi è il Regno Unito a richiamare i suoi soldati.

Il ritiro è avvenuto sei mesi prima del previsto rispetto al programma della missione MINUSMA, che secondo i governanti maliani è fallita.

A opporsi ai ribelli e agli jihadisti saranno quelli del Wagner, invitati proprio dai governanti del Mali. Francia e Regno Unito temono che la Russia possa allungare le mani anche sul vicino Burkina Faso.