Tra i capoluoghi di provincia dove si sono tenute le comunali di maggio 2023, 7 vanno al ballottaggio, Brescia e Teramo vanno al centrosinistra, mentre Latina, Sondrio, Treviso e Imperia, che però non è da conteggiare perché la provincia è da decenni feudo personale dell'ex ministro Scajola - quello che a sua insaputa acquistava immobili a due passi dal Colosseo - che viene votato al di la di là del partito di riferimento (nel 2018 si era presentato senza l'appoggio del centrodestra).

Poi, dato che i comuni al voto sono stati circa 600, è necessario attendere qualche giorno per avere informazioni su chi ha vinto/perso tra le varie forze politiche a livello nazionale, anche se il numero di liste civiche, alla fine, renderà scarsamente credibile qualsiasi valutazione, da chiunque venga illustrata.

Perché tale premessa? Perché stamattina, la presidente del Consiglio e leader di Forza italia, Giorgia Meloni, se ne è uscita dicendo che "il centrodestra conferma la sua forza":

"Faccio gli auguri a tutti i sindaci eletti nel primo turno delle elezioni amministrative. Il centrodestra conferma la sua forza di coalizione di governo, il valore della stabilità e della chiarezza di fronte agli italiani. Siamo concentrati sui nostri obiettivi, i dati sulla crescita confermano la concretezza della politica economica, la fiducia di famiglie e imprese cresce, l’Italia è  protagonista sulla scena internazionale".   

Ma  sì... la qualunque. Anche se la realtà è ben diversa da come la disegna, oltretutto denotando già, nonostante l'età non così avanzata, un certa facilità nel dimenticare quanto accaduto, oltretutto di recente, pensando alla sua chiusura di campagna a Brescia, insieme a Salvini, Lupi e Fontana, dove la sindaca del Pd, Laura Castelletti ha vinto al primo turno con il 55% dei voti. 

Ma si sa... specie alle comunali, dove fare i conti di chi ha vinto e di chi ha perso (senza neppure attendere il secondo turno) è difficile se non impossibile, i trionfalismi la fanno da padrone e si cerca di anticipare il concorrente in modo che la bandierina messa per prima possa dare un qualche valore di credibilità a ciò che valore non può avere.

Ma se la forza del centrodestra sbandierata da Meloni è ridicola, anche pensando all'incarico assegnato a Calderoli - noto esperto di porcate - di voler rivedere il doppio turno alle comunali perché i (post) fascisti in tal modo rischiano di perdere (dopo l'eserienza di Udine), addirittura patetiche sono le parole dell'altro arruffapopolo della coalizione, il povero Matteo Salvini, che, anche lui, si è precipitato a cantar vittoria per la Lega, che in questo turno elettorale ha dimezzato i voti in favore di FdI. Ecco cosa ha avuto il coraggio di scrivere sui social:

"La Lega cresce in tutta Italia nelle centinaia di comuni al voto questo fine settimana, aumentando sindaci e consiglieri ed estendendo il buongoverno del territorio.Grandi risultati in Veneto, che vede la larga riconferma di Mario Conte a Treviso e l’ingresso di sei nuovi comuni tolti alla sinistra, in Lombardia dove, oltre al bis di Sondrio, si passa dai 16 ai 18 sindaci, e nel Lazio, con straordinari risultati del centrodestra al primo turno a Latina, Fiumicino, Terracina, Pomezia.E poi tante affermazioni della Lega e del centrodestra in Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Basilicata, Umbria, Marche, Calabria, Campania.Da parte mia e degli amministratori, il nostro primo GRAZIE! E un ringraziamento anche a tutti coloro che hanno corso dove il risultato, purtroppo, non li ha premiati, come a Brescia e a Teramo.Ora, testa ai ballottaggi - a Pisa (dove il nostro candidato lo ha mancato per una manciata di voti), Brindisi, Massa, Siena, Terni, Ancona e Vicenza - per consolidare una grande vittoria frutto del gioco di squadra.Avanti tutta!"

Indietro tutta, sarebbe stata la chiusa migliore... ma, contento lui... in fondo passa la vita a dire tutto e l'esatto contrario nel giro di poco tempo e finché ci sono dei fanatici che ancora gli prestano ascolto, perché disilluderlo?

Si potrebbe aprire una parentesi anche sulla qualità dell'informazione che sta descrivendo l'esito del voto, ma è preferibile soprassedere stendere un velo pietoso... sui giornali, sui giornalisti e sul presunto ordine che pretende di difendere il giornalismo, quando permette di far passare come informazione quella che è pura e sfacciata propaganda. 

E sul fronte opposto? Prima di criticare, bisogna attendere ciò che la Schelin dirà nel pomeriggio, in una conferenza stampa annunciata per le 14:30.