Ormai abbiamo accumulato mesi di esposizione ai dati giornalieri e possiamo tirare delle conclusioni su quali numeri sono significativi per monitorare e dimensionare l’epidemia e quali no. Vediamoli uno per uno.

Il numero dei contagi: non è un buon indicatore da osservare. Dipende fortemente dai tamponi e la percentuale di tamponi sulla popolazione a livello nazionale è bassa (4.65% al 14 Maggio, poco più di 5% nelle Regioni maggiormente colpite Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna, fa eccezione il Veneto con quasi il 10%). Inoltre, a volte viene comunicato il numero dei nuovi contagi, a volte l’aumento dei contagi (nuovi contagi meno i negativizzati del giorno). Un giorno vengono fatti più tamponi, altri meno. Insomma, grande confusione, questo numero non andrebbe divulgato al grande pubblico perché genera solo panico, confusione e distorsione.

Sappiamo che le persone che hanno il virus sono molto di più e che non è possibile dimensionare questo numero con precisione adesso. La miglior stima fino ad ora è stata quella dell’Imperial College di Londra che attraverso i suoi modelli stima 5.9 milioni di positivi in Italia.

Il numero dei decessi: anche questo non è un buon indicatore da divulgare e analizzare giornalmente. Questo numero è il risultato di eventi iniziati 20/25 giorni prima e inoltre senza il contesto dell’andamento dei decessi e delle cause, non fornisce informazioni chiare e ancora una volta genera panico, confusione e distorsione. Avete mai provato a immaginare se ogni giorno divulgassero gli aggiornamenti sui decessi da cancro?


L’indicatore dei decessi è sempre stato analizzato su scala mensile dall'ISTAT e andrebbe divulgato al grande pubblico quando lo fa l’ISTAT insieme all’ISS che ne contestualizza i dati.  L’ultimo report dell’ISTAT del 8 Maggio riporta che c’è stato un aumento dei decessi del 27% a livello nazionale nel mese di Marzo 2020 rispetto ai dati storici dello stesso mese, trascinato principalmente dalla Lombardia.
 

 In base al report ISS del 14 Maggio, possiamo affermare che l’età media dei deceduti è di 80 anni, che il 60% sono uomini e che il 96% aveva una o più patologie pregresse. Circa l’80% dei decessi sono avvenuti al Nord (51,1 % Lombardia, 13,2 % Emilia, 7,4% Piemonte, 5,9% in Veneto).

I guariti: non credo sia un dato da divulgare giornalmente. Rappresenta la fine di un processo iniziato più di 20 giorni prima. In questo caso non diffonde panico ma comunque genera una distorsione e non offre indicazioni utili sull'andamento.

Questi tre dati, in conclusione, sono stati quelli più divulgati e discussi e a mio parere i meno importanti. Non andrebbero divulgati al grande pubblico ma dovrebbero essere usati solo dagli addetti ai lavori i quali a loro volta, al momento opportuno e con in mano dati sufficienti, dovrebbero offrire divulgazioni scientifiche con informazioni chiare. Dare questi numeri ai giornalisti e al grande pubblico, senza filtro o divulgazione scientifica, non ha generato un’informazione di qualità.

Il tasso totale di persone in terapia intensiva è secondo me il miglior indicatore per verificare l’andamento dell’epidemia. Questo sulla base del concetto statistico di Popolazione e Campione. Dal momento che non è mai possibile avere il 100% dei dati, è importante determinare la qualità del campione. Ad esempio, se abbiamo tamponi su circa il 5% della popolazione, oltretutto non presi a caso, possiamo presumere che questo campione rappresenti fedelmente la situazione in tutta la popolazione? Certamente no.

Possiamo invece ragionevolmente presumere che tutte le persone che hanno bisogno di cure importanti in un dato momento, finiscano in terapia intensiva. E’ possibile che qualcuno possa restare a casa fino al decesso ma credo che in Italia si tratti di eccezioni. La grande maggioranza chiamerà un’ambulanza prima. Oltretutto, questa malattia non ha un decorso fulmineo per cui le persone vengono a mancare prima di potere andare in ospedale.

In definitiva, credo che il dato sulle persone in terapia intensiva sia un dato di qualità che rappresenta ciò che dice di rappresentare (a differenza del dato sui contagi).

Quindi, l’andamento che vediamo in questo grafico è la miglior immagine dell’andamento dell’epidemia in Italia. Ovviamente non è un indicatore in tempo reale ma dobbiamo fare uno spostamento all'indietro delle date perché le persone entreranno in Terapia Intensiva 10/15 gg dopo avere i primi sintomi. In base a questo grafico, possiamo essere certi che il picco è passato per quest’onda.

Il dato sui ricoveri è strettamente correlato alle terapie intensive quindi è un dato utile da osservare insieme al primo. Questi indicatori sono utili per rappresentare l’andamento e la velocità dell’epidemia (ovviamente in maniera differita) e anche quale regione o provincia cresce di più.


Il dato sullo persone in isolamento domestico non è utile né preciso. Considera solo le persone a cui è stato fatto un tampone o i contatti stretti delle persone risultate positive, quindi in ogni caso non da un’immagine di quante persone fuori dall'ospedale hanno il virus.

Dal momento che quasi tutti i numeri assoluti che abbiamo visto non sono significativi, le proporzioni in percentuali sono molto utili in queste situazioni.

Il tasso tamponi su popolazione è molto utile per analizzare quale regione sta lavorando bene sul tracciamento. Da notare su questo numero che il Veneto ha fatto quasi il doppio dei tamponi rispetto alla Lombardia (9,7% vs 5,3%).

Il tasso contagiati su tamponi può essere un utile indicatore giornaliero sull'andamento, normalizzando i numeri su base percentuale. Su questa scala la Lombardia ha il tasso più alto 15,57% seguita dal Piemonte 12,55%.

Non trovo invece utile il tasso contagiati su popolazione, essendo viziato dal numero dei contagi che dipende dai tamponi fatti e che come visto non rappresenta il numero reale dei contagi.

Anche il tasso di incremento giornaliero, percentuale o nominale, non è utile, perché i numeri non sono normalizzati, non hanno cioè una base comune. Se ad esempio c’è un incremento del 1% dei contagiati rispetto a ieri, ma con un incremento dei tamponi del 10%, non posso comparare i due incrementi sulla stessa base. Mele con mele, pere con pere.

Ricapitolando:

Andamento Ricoveri/TI: miglior immagine dell’andamento;
% Contagiati su Tamponi: buon indicatore giornaliero dei nuovi contagiati;
% Tamponi/Popolazione: buon indicatore dell’azione di tracciamento;
Decessi: solo divulgazioni ISTAT/ISS, no dati giornalieri e derivati;
Contagi: solo studi scientifici da fonti rinomate, no dati giornalieri e derivati;