Non si arresta la diffusione della pandemia, specialmente in America e sud America... altro che aprire le frontiere per la ripresa ai viaggi.
A causa della asincronicità con cui il contagio si diffonde, sarebbe altamente rischioso aprire ai viaggi da e per l'estero, ammesso che ci siano Paesi che vogliano aprire le frontiere agli italiani.
Purtroppo non sembrano esserci altre soluzioni diverse da confinamento ed attesa, così il turismo potrà ripartire come prima solo a epidemia risolta. Sarebbe una follia agire altrimenti al di là di perorarne la causa da parte dei politici, come ad esempio il 5 stelle Di Maio intervistato da Maurizio Costanzo.
Turismo e trasporto aereo subiranno gravissime conseguenze economiche da tale situazione, ma tali conseguenze potrebbero essere peggiori senza prendere alcuna cautela.
Attualmente, nel mondo, sono quasi 6 milioni le persone contagiate, ed ogni giorno oltre 120mila i nuovi casi con l'America nuovo focolaio della pandemia.
Negli Stati Uniti, le riaperture premature stanno causando un'inversione di tendenza nella diffusione del contagio (1,7 milioni le persone infette), mentre in America Latina il contagio da Covid-19 è ormai fuori controllo, specialmente in Brasile dove solo giovedì sono stati oltre 26mila i nuovi casi registrati. Da ricordare che in quella nazione i tamponi vengono fatti non per cercare i contagi, ma solo alle persone che si rivolgono agli ospedali perché sono malate.
Il Brasile, con oltre 400mila contagiati, è il secondo Paese al mondo dopo gli Usa colpito dalla pandemia, mentre sono stati 26.754 i decessi... ma solo quelli riconosciuti ufficialmente, a cui vanno aggiunti quelli non verificati che, a detta di molti, potrebbero essere altrettanti, specie nelle regioni della foresta amazzonica, prive di adeguate strutture sanitarie, come dimostra il caso di Manaus.