In Italia è un'abitudine che conosciamo bene quella di denigrare i partigiani e dire che i fascisti non saranno stati dei santi, ma che tutto quello di cui sono stati responsabili non è da buttare. E chi dice cose simili adesso ricopre anche incarichi istituzionali ed è al governo del Paese.

Ma non sembra un'abitudine solo italiana. Così, negli Stati Uniti l'ex presidente Barack Obama ha iniziato a ricordare all'attuale presidente, Donald Trump, di essersi rifiutato di condannare i neonazisti di Charlottesville.

Lo ha fatto oggi, quando ha parlato all'Università dell'Illinois, dove è stato invitato a ritirare un premio. Rivolgendosi a Trump, Obama ha detto: "Quanto può essere difficile dire che i nazisti sono cattivi?", aggiungendo poi che "l'America dovrebbe opporsi ai bulli, non seguirli".

È la prima volta che Obama ha attaccato pubblicamente il suo successore, in maniera così diretta come mai non aveva fatto prima.

Non solo. Obama ha ricordato che anche lui ha dovuto subire gli attacchi della Fox durante i suoi otto anni di mandato, ma in nessun caso li ha mai definiti "nemici dello Stato".

È evidente che i democratici stanno scaldando i motori per le elezioni di novembre, quelle di medio termine che interessano anche il rinnovo di molti seggi del Congresso, e tanto è il bisogno di mettere in minoranza i repubblicani che appoggiano Trump che adesso sono "chiamati alle armi" anche i pezzi da novanta del partito. Nelle prossime settimane ne vedremo delle belle.