L’Onorevole Sara Cunial ha presentato la proposta di legge “disposizioni per garantire il diritto alla libera utilizzazione del tempo e dello spazio, alla libertà di scelta nell’impiego di tecnologie informatiche o cibernetiche e alla disconnessione dalla rete internet”.
Il 20 luglio 2022 l’Onorevole Sara Cunial ha presentato una proposta di legge per garantire il diritto alla disconnessione e il diritto all’autodeterminazione digitale. Nel testo della proposta di legge appare chiara la finalità:
“autodeterminazione digitale e di sconnessione dalla dimensione immateriale, cibernetica e virtuale della vita e alla possibilità di vivere in una realtà fisica, anche sociale, per fare emergere il diritto fondamentale della sovranità sul tempo e lo spazio”.
L’onorevole Sara Cunial dichiara: “nel 2021 sono stati stanziati 20 miliardi per investimenti nel digitale e spazio tra Pnrr e fondi nazionali. Ad oggi sono stati allocati o assegnati circa 15 miliardi, quasi 11 miliardi sul digitale, 4 miliardi sullo spazio. Il 5 luglio 2022 presso la sala stampa dell’associazione Stampa Estera, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha ufficializzato l’obiettivo di rendere il wallet digitale dei documenti della pubblica amministrazione attivo entro un anno e mezzo. Dichiarando che dopo che l’Italia avrà reso operativo questo modello per la verifica digitale dei documenti che storicamente sono stati sempre ancorati al cartaceo, si attenderà un passaggio anche a livello europeo, con l’auspicio che “altri Paesi dell’Unione possano non solo validare questo meccanismo italiano ma anche adottarlo”.
Quello che si paventa all’orizzonte è la digitalizzazione dei servizi al cittadino attraverso strumenti da capitalismo della sorveglianza, in grado di trasformare in digitale la relazione con lo Stato e la cosa pubblica. Tra questi: la cosiddetta identità digitale, con conversione della patente e carta d’identità in QR Code elettronico; l’App Io Wallet come potenziamento del Green Pass e replica del Sistema di credito sociale modello cinese; il fascicolo sanitario digitale per la telemedicina, il teleconsulto e le televisite; la pubblica amministrazione digitale e i comuni demandati sul cloud come apripista per le smart cities in Big Data. Ovviamente il tutto supportato e avallato dal 5G, anche dallo spazio, dalla Fibra ottica, in grado di coprire il 99% del territorio nazionale e dall’innalzamento di 110 volte dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico passando dai 6 nei 61 V/m.
“Il percorso delle riforme è tracciato e nessun futuro governo potrà smontarlo” ha dichiarato il Ministro Colao che dall’inizio del suo mandato agisce in linea l’Agenda 2030 e quel grande reset tanto caro ai transumanisti che, attraverso l’Internet delle cose, puntano all’evoluzione darwiniana dell’Internet dei corpi. Gli effetti sanitari, sociali e ambientali di questo progetto sono totalmente ignorati. Così come restano trascurati gli esclusi da tale progetto. Mentre la Repubblica digitale sta avanzando, prima che sia troppo tardi, è bene che la politica che ancora agisce al servizio del cittadino, cominci a comprendere come gli ultimi margini e spazi di indipendenza, diritti costituzionali e libertà si potranno rivendicare solo ed esclusivamente attraverso la formulazione di due nuovi diritti: il diritto alla disconnessione e quello all’autodeterminazione digitale. Questa proposta di legge aspira ad affermare e consolidare questi diritti e a tutelare i cittadini tutti, compresi coloro che appellandosi alla nostra Costituzione, non intendono sottomettersi a questa dispotica post-democrazia”.