La mostra, curata da Sara Dal Brollo, Ludovica Lugli e Domenico Faraco su idea dell'Architetto Fausto Di Rocco, in collaborazione con Alberto Molinari, Procuratore dell’Archivio e Gino Rossi, rimarrà aperta al pubblico fino al 31 Maggio, dalle ore 18.00 alle ore 21.00 in Viale della Piramide CESTIA, 61_Roma.

Il 27 Maggio si è tenuta l'inaugurazione ufficiale: l’evento ha visto la partecipazione di molti ospiti di spicco tra cui il  Cardinale Augusto Paolo Lojudice e il Monsignor Ernest Giovanni Viale rappresentante della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, accompagnati da Fabrizio Agostini, l’Onorevole Dario Nanni Presidente commissione Giubileo, Dott. Fabio Vitale Direttore Generale Agea, Dott. Antonio Di Matteo Consigliere d’Amministrazione INPS , Avv. Alessandro Di Meglio, Ing. Marco Simoncini Direttore apicale Municipio VI, Arch. Gianluca Peluffo, Giuseppe Aquino Regista e scenografo cinematografico, Dott. Carlo Ciccarelli gallerista e Roberto Porcelli presentatore televisivo ArteOraTv, Arch. Fabrizio Arrigoni e molti altri illustri ospiti e ha segnato un momento importante per la crescita e la divulgazione delle opere dell'artista Antonio Del Donno.

In un mondo in continua trasformazione, la spiritualità emerge come un tessuto connettivo tra il visibile e l’invisibile, tra la materia e lo spirito. La mostra “Semi dell’invisibile” esplora i recessi più profondi dell’anima umana, dove l’invisibile prende forma, lo spirito si fa materia e l’immateriale diventa tangibile. L’Arte e l’Architettura diventano veicoli di introspezione, trascendenza e connessione con la natura.

Nei Vangeli lignei di Antonio Del Donno il silenzio interiore diventa un grido che con urgenza viene inciso a fuoco nella mente e nell’anima di chi lo guarda. La scelta materica e tecnica riflette un ritorno all’essenzialità e alla purezza del messaggio evangelico, allontanandosi da sovrastrutture ed eccessi. I versetti del Vangelo trascritti su tavole di legno, diventano attraverso un dialogo tra forma e contenuto, atti di denuncia contro la superficialità, il consumismo e la perdita di valori morali nella società contemporanea.

Peluffo & Partners, attraverso il progetto della Parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi di Olbia, ci propone una visione dell’Architettura sacra che svela la potenza di uno spazio che ospita il divino. Un luogo che fa nascere la percezione del divino attraverso la forma, un luogo che non è solo fisico ma che si nutre di luce, di ombra, di silenzio.

La Natura è nutrimento, è respiro che ci lega alla vita. La Terra diventa sacra non solo perché ci nutre ma perché ci connette spiritualmente e ciò che ci circonda.

Ogni opera esposta non è solo un oggetto ma un eco di ciò che non vediamo, una rivelazione di quel che siamo, ma che ancora non sappiamo. E’ l’invisibile che diventa visibile, l’essenza che si fa materia, l’anima che dialoga con la forma. Arte, Architettura e Natura diventano un unico linguaggio, che racconta la nostra ricerca di bellezza, verità e spiritualità. Un seme nel silenzio della terra, attende di fiorire.