"Il presidente Joseph R. Biden, Jr. ha parlato oggi con il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi per discutere gli sforzi in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e per affrontare la crisi umanitaria a Gaza. Il presidente Biden ha accolto con favore l’impegno del presidente Al-Sisi di consentire il flusso di assistenza umanitaria fornita dalle Nazioni Unite dall’Egitto attraverso il valico di Karem Shalom su base provvisoria per la successiva distribuzione in tutta Gaza. Ciò contribuirà a salvare vite umane. Il presidente Biden ha inoltre espresso il suo pieno impegno a sostenere gli sforzi per riaprire il valico di Rafah con accordi accettabili sia per l'Egitto che per Israele e ha accettato di inviare una squadra di esperti al Cairo la prossima settimana per ulteriori discussioni. Il presidente Biden ha ringraziato ancora una volta il presidente Al-Sisi per i suoi sforzi fin dall'inizio della crisi per garantire il flusso continuo di aiuti dall'Egitto a Gaza. I due leader si sono inoltre consultati su nuove iniziative per garantire il rilascio degli ostaggi insieme ad un cessate il fuoco immediato e prolungato a Gaza. Il presidente Biden e il presidente Al-Sisi hanno affermato il loro impegno a lavorare insieme per creare le condizioni per una pace duratura e sostenibile nella regione del Medio Oriente. Hanno concordato di rimanere in contatto regolare sia direttamente che attraverso le loro squadre di sicurezza nazionale senior".

Questa la nota odierna della Casa Bianca, dopo che a Biden devono esser riusciti a fargli capire che, nonostante il molo, gli aiuti umanitari arrivati a Gaza nel mese di maggio si sono ulteriormente ridotti, tanto che non solo è aumentato il rischio carestia, soprattutto per le persone più deboli, ma anche i pochi ospedali rimasti in grado di operare sono a rischio chiusura per la mancanza di carburante necessario a mantenere in funzione le apparecchiature salvavita, a partire dalla fornitura di ossigeno.

E tanto per far comprendere il grado di meschinità raggiunto dalla propaganda dello Stato ebraico, il Times of Israel ha pubblicato un articolo in cui afferma "un nuovo studio ritiene che l'approvvigionamento alimentare a Gaza sia più che sufficiente per i bisogni della popolazione"!!!

Il problema per Israele è che fino a poco tempo fa tutto ciò che la propaganda sionista snocciolava come "Vangelo", venendo riproposta in fotocopia dalla supposta informazione occidentale, era riconosciuto vero a prescindere, come un  assioma. 

Le ultime decisioni dei tribunali dell'Aia, compresa quella odierna della CIG, hanno invece tolto la maschera al sionismo rivelandone le menzogne e le violenze che finora lo hanno supportato.

È la prima volta che l'Occidente e il suo principale alleato in Medio Oriente vengono messi alla prova dagli stessi principi di giustizia che l'Occidente ha utilizzato, ad esempio,  nei confronti della Russia.

Le reazioni finora fornite non sono state certo ammirevoli.

Oggi, il senatore statunitense Lindsey Graham ha commentato così la nuova ordinanza a Israele della Corte Internazionale di Giustizia:

"Lasciate che la Corte vada all'inferno".

Il senatore americano ha invitato Israele a "ignorare" l'ulteriore ordinanze del tribunale delle Nazioni Unite, senza neppure accorgersi che la sua dichiarazione finisce per screditare anche l'ONU di cui anche gli USA fanno parte.

Ovviamente, da parte dello Stato ebraico e dai sionisti non israeliani a sostegno si sprecano le accuse di faziosità, di antisemitismo, di regalo al terrorismo, ecc., mentre i due ultra estremisti di destra dell'esecutivo Netanyahu, Smotrich e Ben Gvir, hanno invitato il loro premier a rispondere con la totale occupazione di Rafah.

Intanto prosegue il genocidio nella Striscia da parte dell'esercito dello Stato ebraico (il più morale al mondo) che nelle ultime 24 ore ha compiuto 6 nuovi massacri contro famiglie palestinesi, uccidendo 57 persone e ferendone 93 feriti, portando così a 35.857 il bilancio ufficiale dei morti e a 80.293 quello dei feriti. mentre è sui 7mila il numero dei dispersi.