Carmen Lamela, il giudice che presiede l'udienza dell'Alta Corte di Giustizia spagnola che a Madrid decide le sorti della ex Generalitat della Catalogna, ha emesso un mandato di cattura internazionale per l'ex presidente Carles Puigdemont e i consiglieri Clara Ponsatí, Mertitxell Serret, Antoni Comin e Lluís Puig che attualmente si trovano in Belgio, accusandoli dei reati di ribellione, sedizione e appropriazione indebita di fondi pubblici.

Questa la prima sentenza emessa intorno alle 15:30. Non appena il Belgio riceverà comunicazione di tale richiesta, Puigdemont ed i suoi Consiglieri saranno arrestati. A quel punto, l'avvocato che li rappresenta solleverà la questione relativa all'asilo politico e si solleverà un dibattito in cui l'opinione pubblica europea sarà costretta a prendere atto delle decisioni di Rajoy e di quanto da lui fatto politicamente per evitare di arrivare a questo punto. Idem per quanto riguarda l'indifferenza delle istituzioni di Bruxelles.

D'altra parte, Puigdemont e soci hanno riparato in Belgio proprio per questo scopo. Madrid sta spianando loro la strada per farli diventar martiri della libertà e dei diritti democratici, un autogol, dal punto di vista mediatico e politico, di proporzioni inaudite. Senza dimenticare che qualcuno comincerà a ricordare che la monarchia spagnola è stata ripristinata da Franco, che la Guardia Civil ha ancora il fascio franchista nello stemma ed altre "amenità" che ancora legano l'attuale "democrazia" di Madrid al suo passato.

Poco prima delle 17, il giudice Carmen Lamela ha emesso la sentenza anche per gli altri membri della Generalitat decretando che siano messi agli arresti, carcere, senza condizioni, Il provvedimento è stato emesso nei confronti dell'ex vicepresidente della Generalitat Oriol Junqueras e degli ex consiglieri Jordi Turull, Raul Romeva, Josep Rull, Dolors Bassa, Meritxell Borras, Joaquim Forn e Carles Mundó. Anche Santi Vila, dovrà andare in prigione, ma potrà uscire nel caso decida di pagare la cauzione fissata a 50mila euro.

Il giudice Lamela ha motivato la sua scelta perché, a suo giudizio, esiste un rischio di fuga per gli indagati.

Inutile dire che adesso c'è da attendersi la probabile reazione della piazza, sperando che sia pacifica, già chiamata all'appello dalle dichiarazioni di un esponente del CUP, Mireia Boya Busquet‏: «El Govern legítim a presó. És un Estat feixista. Si ho normalitzem ens anullem com a poble. Reaccionem xls drets humans i la #República».