Dopo aver perso le elezioni presidenziali, secondo quanto ha riportato il New York Times, Trump voleva lanciare un attacco contro i siti nucleari iraniani. Alcuni dei suoi consiglieri sono riusciti a fargli cambiare idea. Che Israele, da anni volesse fare altrettanto non è una novità. Sia per Trump che per Netanyahu, il programma nucleare dell'Iran non è finalizzato esclusivamente a scopi civili, ma anche, se non soprattutto, a scopi militari.

Quindi, l'omicidio di Mohsen Fakhrizadeh, ucciso con numerosi colpi di armi da fuoco che hanno crivellato il parabrezza dell'auto su cui viaggiava in una via della città di Absard, a est di Teheran, non può essere un caso, visto che la persona assassinata da circa venti anni era a capo del programma nucleare iraniano e che Stati Uniti e Israele lo indicavano come il principale responsabile dei tentativi (segreti) dell'Iran di dotarsi di una testata atomica.

Le modalità dell'omicidio, in cui sono state ferite anche le guardie del corpo che lo accompagnavano, non lasciano dubbi sul fatto che sia stato un attentato e non lasciano dubbi neppure su chi possano essere i mandanti. Quindi, oltre che di attentato, si può tranquillamente parlare di provocazione finalizzata a creare un'escalation che possa successivamente giustificare un conflitto.

Il 3 gennaio di quest'anno Qasem Soleimani, a capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (la milizia creata a protezione della Guida suprema dell'Iran), fu ucciso in un attacco mirato sull'aeroporto internazionale di Baghdad, in Iraq, per ordine del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Nel 2008, dopo l'elezione di Obama, il premier israeliano Netanyahu, non fidandosi di quello che sarebbe stato l'atteggiamento del nuovo presidente nei confronti di Israele, decise di attaccare la Striscia di Gaza dando il via all'operazione "piombo fuso".

Quello che è accaduto ieri è analogo, anche se stavolta riguarda l'Iran. Israele e l'amministrazione uscente di Trump, dato che Biden ha intenzione di riallacciare i rapporti con Teheran, si è affrettata a compiere un attentato le cui conseguenze saranno imprevedibili.

Naturalmente, sia per Netanyahu che per Trump, entrambi in difficoltà, un'escalation militare con Teheran sarà comunque un'occasione da sfruttare.

Teheran ha definito quello di venerdì un attacco terroristico, comunicando tramite l'agenzia Irna che Mohsen Fakhrizadeh, capo dell'Organizzazione per la ricerca e l'innovazione del ministero della Difesa iraniano, era stato assassinato. 

Sabato, in una dichiarazione ufficiale, il presidente iraniano Hassan Rouhani ha detto che l'Iran darà una risposta tempestiva e appropriata all'assassinio dello scienziato che, sempre secondo Rouhani, avrebbe trascorso gli ultimi mesi a lavorare per contrastare la pandemia, dopo aver aiutato in passato il Paese nel raggiungere l'autosufficienza nella produzione di medicine e di altre attrezzature in campo sanitario.  

Rouhani, inoltre, ha accusato Israele come responsabile materiale dell'attacco.  

Hossein Salami, il nuovo capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, in un messaggio diffuso nelle scorse ore, oltre a condannare l'assassinio, ha aggiunto che gli autori del grave crimine saranno severamente puniti.