"Sulla situazione iraniana, penso che stiamo andando molto bene. Penso che si troverà un accordo. Accadrà. Sono abbastanza sicuro che accadrà". Questo è stato il commento di Trump dopo la conclusione del terzo round di colloqui sul nucleare che si è tenuto sabato in Oman tra Teheran e Washington... lo stesso giorno in cui il più grande porto iraniano, Bandar Abbas, è stato scosso da una grande esplosione la cui causa è ancora sconosciuta.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, domenica ha nuovamente chiesto lo smantellamento dell'intera infrastruttura nucleare iraniana, aggiungendo che all'Iran non deve essere consentito di arricchire l'uranio o addirittura che possa avere la capacità di farlo e che un cattivo accordo con l'Iran è "peggio di nessun accordo".
Domenica, l'Iran ha fatto sapere di aver respinto un vasto attacco informatico, secondo quanto ha dichiarato il direttore della Società per le Infrastrutture di Telecomunicazione, ente governativo responsabile delle infrastrutture delle reti di telecomunicazione in Iran che dipende dal Ministero dell'Informazione e delle Tecnologie delle Comunicazioni.
"È stato identificato uno degli attacchi informatici più diffusi e complessi contro le infrastrutture del Paese e sono state adottate misure preventive", ha affermato lunedì Behzad Akbari, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Tasnim, senza però fornire ulteriori dettagli. Già nel 2021 e nel 2023 Teheran era stata fatta oggetto di attacchi analoghi.
E visto che siamo in tema, un attacco informatico potrebbe essere all'origine del blackout quasi totale che ha interessato Spagna, Portogallo e sud della Francia.