In mattinata, Palazzo Chigi ha reso noto che, nella Sala dei Galeoni, si è svolta la cerimonia di giuramento dei Sottosegretari di Stato, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Adesso il nuovo governo giallorosso è al completo ed in grado di funzionare a pieno regime.

Lo ha subito voluto ricordare al mondo intero il segretario Pd, Nicola Zingaretti, con la seguente dichiarazione diffusa via Facebook:

"The government is fully booked. Best wishes to all and to all. Now at work. Italy awaits concrete facts to rekindle hope".


I grillini, non appena sono stati informati dell'iniziativa "piddina" (chissà se l'attributo è ancora di moda!) ne hanno informato il capopolitico, Luigi Di Maio, che subito ha replicato con la stessa moneta, commentando la foto di ministri, vice e sottosegretari a 5 Stelle che fanno parte del nuovo esecutivo:

"This is us. The government team of the 5 Star Movement. We are ready to work with determination and humility. Good job everyone!"


Già tutto ciò, per proprio conto, sarebbe da solo sufficientemente ridicolo. Ma c'è di più... l'annuncio di Roberto Giachetti che - come da lui dichiarato - dopo aver atteso che il Governo fosse al completo, ha voluto comunicare alcune sue riflessioni e decisioni.



Roda da mangiarsi le unghie... persino le mani, tanta era la tensione dell'attesa. Così parlo Giachetti:

«Capisco perfettamente le ragioni per cui abbiamo deciso di fare questo accordo... e in cuor mio mi auguro che possa funzionare.Non posso, però, rinnegare le mie convinzioni sul Movimento 5 stelle e su tutto quello che è successo in questi anni, perché sono cose che a me pesano", aggiungendo di essere stato "il frontman della campagna che negava qualsiasi possibilità di fare un accordo con loro".

Da qui la conclusione: "Non potrei continuare a stare..."

Neanche il tempo di far terminare a Giachetti ciò che stava per dire che, subito, sono partiti mortaretti, lingue di menelik, stelle filanti, coriandoli, grida di gioa, brindisi...

Giachetti lascia il Pd... evvai... era ora... non l'avrei mai detto...

Ma la gioia si smorza e finisce in un attimo, perché Giachetti precisa:

"Non potrei continuare a stare in una cabina di regia politica che deve sostenere questo progetto, non essendone convinto fino in fondo... Per questo lascio la Direzione Pd".

Ma come? Ma in passato Giachetti non aveva detto che avrebbe lasciato il partito in caso di accordo tra Pd e 5 Stelle? Carlo Calenda lo ha fatto, Giachetti, invece, è stato più "furbo" decidendo di lasciare solo la Direzione Nazionale.

Ma sarà solo una questione di qualche mese, il tempo di attendere le indicazioni del capocorrente Matteo Renzi che aspetta solo il momento opportuno per lasciare il partito per fondarne uno per proprio conto. Per molti è una festa rimandata.