Secondo fonti militari israeliane i due palestinesi uccisi domenica mattina nelle vicinanze di un posto militare a nord di Khan Younis, nel sud della Striscia Gaza, erano armati e probabilmente appartenenti alla Jihad islamica.

Per impedire ad un gruppo di giovani palestinesi che cercavano di recuperare il corpo di uno di loro è stato usato un bulldozer dell'esercito. Il militare che ne era alla guida si è lanciato contro di loro per "contender loro" i resti della vittima. Per farlo ha strappato loro il cadavere utilizzando la pala meccanica con cui ha martirizzato i resti del corpo per poi trascinarlo via, appeso, come un oggetto qualsiasi.

I giovani che avevano tentato di recuperare il cadavere sono stati fatti oggetto di colpi di arma da fuoco e uno di loro è stato ferito, seppure in modo non grave.

L'episodio è stato ripreso e a questo indirizzo, per chi ne abbia stomaco, è possibile vedere il filmato.

Il ministro israeliano della Difesa, Naftali Bennett, ha espresso il proprio appoggio ai militari israeliani per quello di cui si sono resi responsabili.

Per Hamas, quanto accaduto è un crimine atroce che si aggiunge agli altri crimini commessi contro il popolo palestinese e gli abitanti di Gaza. Lo hanno definito un crimine di guerra volto a intimidire e dissuadere i palestinesi dal combattere l'ingiustizia, l'oppressione, l'aggressione e l'assedio nei loro confronti da parte di Israele.

Il Centro legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele, Adalah, ha descritto il fatto come un crimine di guerra e ha chiesto un'indagine immediata sull'incidente, inviando una lettera urgente al responsabile dell'avvocatura militare israeliana, Sharon Afek, chiedendo di aprire immediatamente un'indagine penale.

Nella lettera, l'avvocato di Adalah, Sawsan Zaher, ha elencato una serie di violazioni delle norme del diritto internazionale - tra cui lo Statuto di Roma, la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti e la convenzione dell'Aia - che classificano quanto fatto dai militari israeliani, come mostrano le immagini, un crimine di guerra in palese violazione del diritto penale internazionale e dei diritti umani.