Questo è l'appello approvato al termine della Segreteria nazionale del Pd allargata ai vertici istituzionali e del partito:

In queste ore si stanno determinando decisioni fondamentali per la definizione dell’alleanza che sfiderà la destra sovranista alle prossime elezioni politiche. A nessuno sfugge che la posta in palio è altissima, per i destini del nostro Paese e dell’Europa.Per questo il Partito Democratico fa appello a tutte le forze politiche con cui, dopo le dimissioni del governo Draghi, si è lavorato per fare nascere un campo di forze democratiche e civiche: si proceda, senza veti reciproci, a costruire un’alleanza che prosegua nel forte impegno europeista che l’esecutivo guidato da Draghi ha saputo interpretare e che sia in grado di dare all’Italia un governo capace di consolidare la crescita, combattere le diseguaglianze e affrontare con credibilità l’emergenza economica, sociale e ambientale e la difficile situazione internazionale.Noi siamo impegnati a far prevalere lo spirito unitario perché crediamo che, per essere vincenti in questa situazione, sia assolutamente necessario valorizzare quel che unisce e non quel che divide. Ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l’Italia non può permettersi.

Questa la relazione finale del segretario Enrico Letta dopo l'incontro odierno con i Sindaci dem: 

Questa la risposta di Carlo Calenda all'appello del segretario dem:

"Enrico Letta sei troppo intelligente per considerare questo appello una risposta. Vediamoci oggi con Più Europa e chiudiamo in un senso o nell’altro. Così ci facciamo male tutti. A dopo".

In precedenza, il boniniano Benedetto della Vedova aveva commentato la dichiarazione di Letta così:

"L'appello della segreteria PD non èla  risposta ai temi politici che +Europa e Azione hanno posto ieri a Enrico Letta. Poco credibile, peraltro, il riferimento ad alleanza nel solco di Draghi mentre si mantiene come prioritario l’accordo con forze sempre all'opposizione di Draghi".

Sulla stessa linea, e logicamente inappuntabile, il commento del calendiano Matteo Richetti che implicitamente si chiede, come chiunque non abbia gettato il cervello alle ortiche, perché sia sensato non allearsi con i 5 Stelle (falsamente accusati di aver fatto cadere Draghi) e al tempo stessolo  sia allearsi con Sinistra italiana e Verdi che erano all'opposizione di Draghi:

"In sintesi: Fratoianni e Bonelli sono contro l'agenda Draghi,  Enrico Letta ci chiede di farli votare per realizzare l'agenda Draghi. Capite chi sta preparando la vittoria della Destra?"

L'ex renziano Richetti, che ha trovato in Calenda un nuovo profeta da venerare, era rimasto letteralmente sconvolto dal questo tweet del segretario di Sinistra Italiana:

In tutto questo non va dimenticata Italia Viva, con il suo leader che fa il ganassa in pubblico rimbalzando da una tv all'altra per dire che si presenterà da solo alle politiche, ma che in privato si mangia le unghie per capire se ci sia qualcuno che lo possa imbarcare, garantendo anche qualche seggio sicuro ai suoi sodali. 

In base anche alle sue ultime dichiarazioni, la sola speranza rimastagli sembra quella di una coalizione con Calenda e Bonino. Al di là dei problemi caratteriali che caratterizzano i leader dei tre partiti, c'è da considerare che, +Europa a parte, queste forze politiche non si sono mai presentate con una propria lista su tutto il territorio nazionale. Quindi, al di là degli strombazzamenti ripresi dai media, più attratti dalle boutade che dai contenuti, non è sbagliato neppure ipotizzare l'assurdità che il Pd si dia da fare per allearsi con forze politiche che a livello nazionale potrebbero valere non più di uno zero virgola.

Comunque, forse, nelle prossime ore o al massimo domani, potremmo pure avere qualche chiarimento in più su chi saranno o non saranno gli alleati del Pd.