Le presidenziali in Polonia sono previste per maggio, ma è tempo di polemiche già oggi. A scatenarle è stato Karol Nawrocki, presidente dell’Istituto della memoria nazionale di Varsavia e candidato del partito “Diritto e Giustizia” (PiS).
Questo partito ha governato per anni, ma dal 2023 è all’opposizione. Tuttavia ha una grossa rappresentanza in Parlamento e soprattutto ha espresso l’attuale presidente Duda, eletto nel 2015. Il 19 febbraio, in occasione di un discorso ai suoi sostenitori presso la città di Legionowo, il candidato del PiS ha affermato quanto segue.
“Oggi l’Europa si trova nel caos provocato dalle decisioni delle élite europee nei confronti di Putin, le quali hanno dato come risultato il conflitto bellico e l’attacco delle truppe della Federazione Russa in Ucraina”.
La reazione degli esponenti della coalizione di governo è stata aspra e immediata. Adrian Witczak di Coalizione Civica ha definito queste parole come qualcosa di estremamente irresponsabile e stupido. Paweł Śliz del partito Polska 2050 ha ipotizzato che Nawrocki abbia “battuto la testa”.
Il premier Donald Tusk ha suggerito al PiS di cambiare candidato o di rigettare le sue affermazioni, identiche alla narrativa russa. Il ministro della Difesa Władysław Kosiniak-Kamysz ha dichiarato in maniera indiretta che Narowcki è “confuso”, perché in Polonia tutti sanno “chi ha cominciato questa guerra” e “chi sia il buono e chi il cattivo”.
Il candidato del PiS invece no, perciò non ha le idee chiare sulla situazione.