In una conferenza stampa alla Camera, i portavoce del Movimento 5 Stelle Roberto Fico, Andrea Cioffi, Davide Crippa, Gianni Girotto e Carlo Martelli hanno presentato il programma energia elaborato dal Movimento in due anni di lavoro, confrontandosi con esperti del settore, territori ed analizzando i risultati dei dati macroeconomici.

Il programma, nelle intenzioni di chi lo ha redatto, vuole essere il punto di partenza di un percorso aperto all'ascolto e al contributo di portavoce 5 Stelle, attivisti, stakeholders ed operatori di settore.

Il Programma Energia M5S, PEM5S, è nato per rispondere in modo concreto alla mancanza, da parte del Governo, di una visione strategica sul futuro energetico italiano che ha finora privilegiato esigenze lobbystiche che hanno favorito aziende che sviluppano modelli di business basati esclusivamente su energie fossili.

Per tale motivo il gruppo di lavoro, formato dai deputati e dai senatori del M5S delle Commissioni Attività produttive, Ambiente, Industria, ha messo a punto un programma concreto e realizzabile, fin da oggi, con le tecnologie e le infrastrutture energetiche esistenti che prevede obiettivi di efficienza energetica, con un risparmio sui consumi finali di energia e la completa uscita dalle fonti fossili entro il 2050.

Secondo i relatori del progetto, il PEM5S dovrà avere effetto sul sistema energetico a partire dal 2021 con degli obbiettivi progressivi indipendenti dalle influenze di fattori esterni come, ad esempio, il PIL.

Sulla possibilità che questo piano possa essere definito utopistico, i relatori hanno elencato quello che già oggi accade nel mondo, ricordando le dichiarazioni ufficiali di importanti gruppi finanziari che hanno definito ormai superata la scelta del fossile come fonte di energia annunciando il disinvestimento in quel settore, la scelta di alcuni paesi europei per una mobilità che entro qualche anno escluda veicoli alimentati da derivati del petrolio, la  nascita di nuovi impianti produttivi (gigafactory)  di batterie al litio, gli investimenti cinesi nella realizzazione di pannelli fotovoltaici.

Il piano è finanziariamente insostenibile? Non sembra, visto che le tecnologie di base su cui poter fare ricerca e sviluppo esistono e sono già realtà utilizzabili sul mercato, così come esistono anche i finanziamenti. Sarebbe sufficiente spostare i 13 miliardi di euro di incentivi alle energie fossili fin qui stanziati dal Governo  verso le  energie rinnovabili.

Naturalmente, bisogna anche ricordare l'impatto positivo che questo tipo di scelta avrebbe anche sulla salute dei cittadini e sul risparmio per il sistema sanitario nazionale.