Anche la MotoGP ha il suo nuovo campione del mondo. Joan Mir, nel GP della Comuitat Valenciana che si è disputato quest'oggi sul circuito Ricardo Tormo non ha fallito il match point a disposizione  per conquistare il titolo che da vent'anni mancava ad un pilota della Suzuki, interrompendo così il quasi assoluto dominio delle case costruttrici cugine, Honda e Yamaha.

Con l'alloro iridato di Joan Mir salgono a sette i Campionati del Mondo della classe regina vinti dai piloti Suzuki. Quello di Mir è il primo successo per Hamamatsu da quando è stata istituita la categoria MotoGP con moto a quattro tempi. I titoli precedenti risalgono all'epoca in cui correva la Classe 500 e al via erano schierate moto a due tempi.

I primi due trionfi Suzuki portano la firma di Barry Sheene e risalgono agli anni 1976 e 1977, quando il pilota inglese sbaragliò la concorrenza con RG500. Nel 1981 e nel 1982 è stata quindi la volta degli italiani Marco Lucchinelli e Franco Uncini, sempre su RG500, mentre gli altri successi sono arrivati con RGV500 a opera di due piloti americani, Kevin Schwantz, nel 1993, e Kenny Roberts Jr, nel 2000.


Quella di Mir non è stata una gara entusiasmante, tutt'altro. Il pilota maiorchino si è semplicemente accontentato di non sbagliare pur di portare a termine la gara per conquistare più punti possibile. Sfruttando così anche gli errori di chi lo precedeva, Mir è riuscito a tagliare il traguardo al settimo posto, in modo da raggiungere 171 punti che gli permettono di non essere più riagguantato nell'ultima gara della stagione, il GP del Portogallo che si disputerà tra una settimana sul circuito dell'Algarve.

Anche per questo motivo, la bellissima vittoria ottenuta quest'oggi da Franco Morbidelli (Petronas Yamaha) ha quasi il sapore di una beffa. Infatti, il pilota italo brasiliano con 142 punti si è portato al secondo posto del mondiale, non così distante da Mir e con un po' di fortuna, che gli è mancata in alcune delle gare precedenti, avrebbe tranquillamente potuto lottare per il titolo fino all'ultima curva dell'ultima gara.

Lo ha ampiamente dimostrato quest'oggi quando, dopo aver condotto in testa la corsa dal primo all'ultimo giro, si è visto superato dalla Pramac Ducati dell'australiano Miller che ha deciso di giocarsi in extremis la possibilità di tagliare per primo il traguardo nel secondo appuntamento valenciano. 

Una scelta, quella di Miller, che poteva pagare se non fosse stato per la tenacia di Morbidelli che ha risposto da par suo agli attacchi dell'australiano, rendendo entusiasmante una corsa che fino a quel momento era stata piuttosto monotona, animata più dalle scivolate che dai sorpassi.


Il quarto posto è andato all'altro pilota Suzuki, Alex Rins, che con i suoi 138 punti raggiunti oggi ha ancora intatte le possibilità di far conquistare alla Suzuki un primo e secondo posto nel mondiale piloti, mentre quello costruttori è quasi matematico.


Disastrosa la giornata di Quartararo, l'altro pilota Pramac, finito nelle ultime posizioni ad inizio gara per evitare di tamponare un pilota Yamaha che lo precedeva, per poi scivolare banalmente fuori pista a oltre metà gara. In ogni caso, rimangono comunque inalterate le sue possibilità di conquistare uno dei due gradini del podio ancora da assegnare nel mondiale piloti nell'ultima gara della stagione. Lo stesso dicasi per Vinales, Dovizioso ed Espargaro.

Incolore la gara di Rossi, solo 12° a oltre 19 secondi dal vincitore.

Questo l'ordine di arrivo dei primi 10 classificati:

01. Franco Morbidelli - (Petronas Yamaha SRT)
02. Jack Miller - (Pramac Racing) - +0.093
03. Pol Espargaro - (Red Bull KTM Factory Racing) - +3.006
04. Alex Rins - (Team Suzuki Ecstar) - +3.697
05. Brad Binder - (Red Bull KTM Factory Racing) - +4.127
06. Miguel Oliveira - (Red Bull KTM Tech3) - +7.272
07. Joan Mir - (Team Suzuki Ecstar) - +8.703
08. Andrea Dovizioso - (Ducati Team) - +8.729
09. Aleix Espargaro - (Aprilia Racing Team Gresini) - +15.512
10. Maverick Viñales - (Monster Energy Yamaha MotoGP) - +19.043