La Russia conferma due attacchi in Crimea. Il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhayev, dal suo canale Telegram ha confermato che il quartier generale della flotta russa del Mar Nero è stato colpito da un drone che però non è stato abbattuto, come invece sarebbe accaduto per quello che, a meno di un centinaio di Km più a nord, sempre in Crimea, ha attaccato obiettivi imprecisati presso la località di Zaozerne, che si affaccia direttamente sul Mar Nero.
Tutto questo a conferma che Kiev sta cercando di avviare la propria controffensiva nei confronti di Mosca, partendo dalla costa meridionale: l'oblast di Kherson e la penisola della Crimea, annessa alla Russia con un referendum dopo esser stata occupata dall'esercito di Mosca nel 2014. S
e gli ucraini, oltre a dichiararlo, pensino davvero di riprendersi militarmente la Crimea non è possibile dirlo, di certo colpendo la basi logistiche russe nella penisola possono rendere problematico il supporto alle forze militari che il 24 febbraio hanno occupato la costa meridionale ucraina fino al fiume Dnipro.
Mikhail Razvozhayev, the "Governor" of Sevastopol said that a drone flew into the roof of the headquarters of the Black Sea Fleet pic.twitter.com/TZg1n2Gtrv
— ТРУХА⚡️English (@TpyxaNews) August 20, 2022
La Russia risponde con i soliti bombardamenti, da Kharkiv (dove un paio di giorni fa sono rimaste uccise una ventina di persone) fino a Melitopol, anche se oggi lo stato maggiore ucraino ha confermato che le truppe russe hanno condotto con successo offensive vicino ai villaggi di Blagodatne e Vasylky nell'oblast di Mykolaiv e stanno concentrando i loro sforzi per rilanciare un'offensiva in direzione di Sloviansk, nell'oblast di Donetsk, dove sono ripresi incessanti i colpi di artiglieria.
Per mascherare le proprie difficoltà, senza escludere la possibilità di giustificare il ricorso ad armi chimiche, adesso Mosca ha iniziato a denunciare l'uso di agenti chimici da parte dell'esercito ucraino.
Vladimir Saldo, a capo dell'amministrazione civile-militare nella regione di Kherson, ha dichiarato di aver dovuto far ricorso a cure ospedaliere per un possibile avvelenamento da agenti chimici.
Stessa sorte sarebbe toccata ad alcuni militari dopo aver completato il loro periodo di missione vicino a Vasilyevka, nella regione di Zaporizhzhia. I soldati russi sarebbero stati ricoverati in ospedale il 31 luglio scorso con gravi segni di avvelenamento causati dalla tossina botulinica di tipo B, secondo quanto dichiarato da esperti di un centro di ricerca di medicina militare di San Pietroburgo.
Nell'ultimo aggiornamento fornito dallo Stato maggiore di Kiev sulle perdite subite dai russi a partire dallo scorso 24 febbraio, questi i numeri aggiornai ad oggi: 44.900 soldati, 1.907 carri armati, 4.212 veicoli corazzati da combattimento, 3.137 veicoli e serbatoi di carburante, 1.018 sistemi di artiglieria, 266 sistemi di lancio multiplo di razzi, 141 sistemi di difesa aerea, 197 elicotteri, 234 aeroplani, 803 droni e 15 imbarcazioni.