... Se ne va un’icona della storia bianconera, un allenatore d’altri tempi, un uomo straordinario che ha fatto della schiettezza, dell’umanità e della semplicità le sue caratteristiche principali... un allenatore che, oltre ad aver guidato la Squadra Viola per tre stagioni, ha segnato un'epoca del calcio italiano e rimarrà per sempre nella memoria collettiva di tutti i tifosi.
Così Ascoli e Fiorentina hanno ricordato il mitico Carletto Mazzone, scomparso oggi all'età di 86 anni, che in quelle due squadre percorse i primi 9 anni della sua lunghissima carriera di allenatore.
Una carriera che lo vide sedere anche sulle panchine di Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Bologna, Perugia, Brescia e Livorno e lo vide allenare grandi campioni, tra cui Baggio e Guardiola, che nel 2009 lo invitò alla partita di finale di Champions League tra Barcellona e Manchester United, dedicandogli poi la vittoria e dicendosi orgoglioso di averlo avuto come tecnico, oltre ad ispirarsi al suo credo calcistico.
Mazzone ha allenato ininterrottamente per circa 38 anni e ha stabilito il record nel calcio italiano di 1.278 panchine in gare ufficiali, quasi 800 in Serie A.
Inimitabile per le sue battute dove esprimeva al meglio la sua "romanità" e per la passione con cui partecipava alle partite. Ormai è nella storia la sua corsa sotto la curva dei tifosi dell'Atalanta, che lo avevano insultato per tutto il tempo, al gol del pareggio 3-3 del suo Brescia.
Come commentò quello sfogo che gli costò pure un cartellino rosso da parte di Collina? Disse che non era stato lui a correre sotto la curva, ma suo fratello.
"Magara" ce ne fossero anche oggi di allenatori come Carletto Mazzone.
Grazie di tutto!