Al “Maradona”, parità che in campionato lascia invariate le posizioni in classifica. Decidono il risultato un magistrale calcio da fermo di Dimarco al 22' e il pareggio di Billing all'87'.

Primissimi minuti con possesso palla dei nerazzurri ma al 6' sono i padroni di casa a provare l'affondo con McTominay atterrato da Dimarco. Dopo il primo quarto d'ora, tanta intensità di gioco ma nessun tiro in porta.

Al 22' calcio da fermo di prima battuto da Dimarco dai 25 metri. L'esterno nerazzurro calcia la palla che aggira la barriera e s'infila nell'angolo alla destra di Meret.

Alla mezzora la reazione dei partenopei. Prima Lukaku al 34': tiro al volo del belga ma il pallone colpisce solo l'esterno della rete alla destra di Josep Martinez.  Poi al 36' ancora il Napoli, errore di Martinez esce malissimo, ma Raspadori inciampa con il pallone e da solo non riesce a scartare il portiere.

Dopo 4' di recupero al “Maradona” termina con il vantaggio degli ospiti la prima parte della gara.

Alla ripresa la partita continua sui binari dei primi 45 minuti con il Napoli in pressing e la difesa attenta a non subire.

Al 50' infortunio per Dimarco che esce insieme a Calhanoglu un minuto dopo.

Il Napoli spinge per raggiungere il pareggio: al 54' Politano fa tutto bene sulla destra, salta due uomini e poi serve in area Raspadori ma l'ennesima conclusione è ancora murata. Al 59' è un offside di Raspadori a salvare la porta interista.

Una bella giocata dell'Inter al 70': verticalizzazione di Barella per la corsa di Dumfries che viene anticipato di un soffio all'uscita di Meret mentre la palla finisce fuori.

Il pareggio dei partenopei arriva al termine di un'azione prolungata. Incursione in area di Billing innescato da Lobotka. Il suo tiro ravvicinato passa in mezzo alle gambe dei difensori nerazzurri, ma Martinez rinvia di piede e la palla finisce sulla gamba di Billing che, sulla corsa, la mette in rete.

 
"Meritavamo sicuramente di più", è stato il commento in prima battuta di Antonio Conte. "Se siamo intelligenti possiamo capire che, ora, incomincia a dipendere anche un po' da noi, e non tanto dagli altri. Dopo sette mesi di lavoro, iniziamo a capire che qualcosa di buono c'è, e che affrontare il Napoli può diventare difficile per tutti quanti. Sicuramente non mi accontento, ma ci avessero detto a inizio anno di essere a -1 dalla vetta a undici giornate dalla fine avremmo dato del pazzo a chi lo diceva. Sappiamo che l'Inter è molto forte e che anche l'Atalanta competerà fino alla fine, e pure la Juve è in agguato. Ma noi pensiamo solo a noi stessi.
"C'è un po' di disappunto. Abbiamo fatto un'ottima prestazione contro una squadra molto forte. Inutile girarci intorno, sono una corazzata costruita negli anni ed è la squadra da battere. Essere riusciti a fare questa partita, come contro la Juve, deve farci capire tante cose. Cioè che, anche nelle difficoltà delle assenze, abbiamo dimostrato che con voglia, organizzazione, determinazione e uno spartito da suonare possiamo dire la nostra. Per questo dobbiamo rammaricarci ancor di più del secondo tempo di Como, dove siamo mancati di cattiveria e voglia. Mancano undici partite e dobbiamo dimostrare sempre questa voglia e cattiveria di oggi, se lo faremo saremo attaccati fino alla fine, come i gatti".


"La partita è stata difficile", ha detto Simone Inzaghi. "Il primo tempo è stato equilibrato, siamo stati bravi e nelle distanze. Nella ripresa abbiamo avuto dei problemi, il Napoli è cresciuto tanto, è un avversario di valore e più fresco di noi, dovevamo alzarci di più. Nel finale su quell'episodio dovevamo fare meglio, ma con il cambio forzato di Dimarco ho dovuto spostare Dumfries a sinistra: i ragazzi sono stati eccezionali, hanno dato tutto quello che avevano. Tutte le squadre in alto stanno facendo un ottimo percorso, il campionato è lungo e difficile. Sicuramente negli scontri diretti bisogna essere perfetti, stasera dovevamo essere più bravi e reattivi fin dall'inizio dell'azione del pareggio, impedendo a Lobotka di entrare in area: con chi gioca 40 partite all'anno capita più spesso di prendere gol nel finale. Entrare in queste partite non è semplice, i ragazzi hanno cercato di aiutarsi, ma il Napoli nel secondo tempo è cresciuto tanto fisicamente: avevo pensato al 4-4-2, ma con Politano e Spinazzola volevo mantenere l'ampiezza e ci siamo adeguati con Pavard a destra e Dumfries a sinistra".