Mercoledì, Matteo Berrettini, al quinto match degli US Open di tennis 2019 che si stanno svolgendo a Flushing Meadows ha guadagnato lo storico accesso a disputare la semifinale che, venerdì, lo vedrà di fronte a Rafael Nadal, che in 3 soli set si è sbarazzato ai quarti dell'argentino Diego Sebastián Schwartzman. Lo spagnolo è già stato vincitore del torneo nel 2010, nel 2013 e nel 2017.

Erano 42 anni che un italiano, nel singolare maschile, non arrivava a tale risultato. L'ultimo ad ottenerlo fu Corrado Barazzutti. Un risultato, va detto, sudato fino all'ultimo game battendo al quinto set, al tie break per 7-5, il francese Gaël Monfils. 

Nell'altra semifinale saranno di fronte il russo Medvedev, impostosi in 4 set sullo svizzero Wawrinka, ed il bulgaro Grigor Dimitrov che in 5 set ha battuto sua "maestà" Roger Federer.

Marco Berrettini, classe '96 nato a Roma, già a luglio aveva dato un saggio della propria stoffa sull'erba di Wimbledon, approdando agli ottavi dove, però, era stato sconfitto proprio da Federer, in un match dove aveva pagato anche l'emozione del centrale. Sulla superficie in DecoTurf, finora, ha dimostrato di trovarsi più che bene.

"Ringrazio tutti, soprattutto gli italiani che sono qui", ha commentato dopo la vittoria Berrettini, che poi ha aggiunto: "I cinque match-point? Beh, è bello quando la partita poi la vinci. Ero un po' teso non so se ve ne siete accorti… Sono davvero fiero di me stesso. È una soddisfazione immensa per me, la mia famiglia ed il mio team. E comunque il torneo non è ancora finito…"

Particolare di non poco conto, è il fatto che la semifinale di New York gli permetterà anche di raddoppiare i premi stagionali grazie ad un assegno di circa 960mila dollari: "Ma nessuna spesa pazza", ha detto Berrettini a Eurosport. "Preferisco investire nel team e nella qualità degli spostamenti, perché a volte una camera in più vuol dire prendersi il proprio tempo, pensare, staccare, respirare".