Così Mazzarri, allenatore del Torino, ha descritto la gara che, in casa, ha visto prevalere la sua squadra per 2-1 sul Milan:

«Nel primo tempo, come ogni tanto ci capita, siamo entrati male in campo, non riuscivamo a fare il nostro solito giro-palla e sembravamo quasi annichiliti. Abbiamo tante aspettative su di noi, quindi forse i giocatori sentono questa responsabilità, specie in casa davanti a un pubblico così caloroso. Nell'intervallo però ci siamo guardati negli occhi e qualcosa è cambiato.

Dopo i primi 45 minuti ho capito che dovevamo cambiare modulo e ho cercato di dare più certezze ai ragazzi. Per fortuna è andata bene e ci siamo sbloccati: posso dire che la vittoria è meritata. Siamo stati bravi a soffrire e non prendere il secondo gol, ma dobbiamo imparare a chiudere prima le partite. Oggi, infatti, abbiamo rischiato di perdere due punti".

Adesso però guai a guardare la classifica. Come dico spesso alla squadra, il campionato è un percorso a tappe: cerchi di vincerne più possibili e a fine anno tiri le somme".

La bravura descritta da Mazzarri in relazione all'esser riuscito, il Torino, a non prendere il secondo gol è da attribuirsi ai due incredibili errori di Kessié prima e Piatek poco dopo che, a pochi minuti dallo scadere, non sono riusciti a mettere la palla in rete a meno di tre metri dalla porta. Ma gli allenatori, come è giusto che sia, tendono a concentrarsi soprattutto sul bicchiere mezzo pieno.


Sull'altra sponda, quella del Milan, il tecnico Giampaolo prova anche lui a sottolineare gli aspetti positivi della propria squadra, dimenticando però che questa è la seconda sconfitta di fila e la terza dopo appena cinque giornate, non certo un avvio promettente per chi ha come obbiettivo a fine stagione un posto in Champions League:

"La partita è stata in controllo, non abbiamo avuto il cinismo di chiuderla. Abbiamo avuto delle occasioni senza rischiare nulla fino all'1-1, poi è cambiato tutto. Queste partite bisogna vincerle, abbiamo avuto parecchie occasioni. Ma ci ritroviamo a commentare la miglior partita giocata fin qui dal Milan, ci sono stati degli errori, ma la sconfitta non ci sta.

La squadra lavora bene, quando non arrivano i risultati dispiace per i ragazzi. Questa sconfitta è del tutto immeritata, rallenta la crescita e il senso di autostima, ma ho constatato di avere un gruppo giusto, spero che i ragazzi non mollino e non arretrino di un centimetro.

L'1-1? Si poteva fischiare il fallo su Calhanoglu, sono episodi che possono determinare la partita. Ma è il controllo della gara a fare la differenza, la capacità di saper difendere tenendo la partita.

Ho un gruppo solido, anche i più contestati sono trascinatori. Non devo rimproverare nulla alla squadra. Poi ci sono momenti di crescita, che Theo Hernandez e Bennacer abbiano talento lo sapevamo già. Spero e sono convinto che la squadra possa continuare a lavorare con la fiducia giusta. Suso mi è piaciuto. La chiave della vittoria stava nel giocare a calcio. Dobbiamo migliorare ancora nella percentuale di precisione sui passaggi, ma la squadra ha qualità".


Se Giampaolo ha visto tutto questo, meglio per lui. Ad altri, il Milan è sembrata però una squadra senza spessore e senza intensità, doti necessarie a formare il "carattere" e la voglia di vincere. Inoltre, al di là dei soldi spesi, in questo gruppo non ci sono né i Baresi, né i Van Basten... Il Milan attuale è una squadra di buoni giocatori, ancora in cerca di un gioco... campioni non se ne vedono, neppure all'orizzonte.

Per questo, il prossimo appuntamento che vede i rossoneri impegnati in casa contro la Fiorentina non è, né per il Milan, né per Giampaolo, di grande auspicio, visto che dovrà affrontare una squadra come la Fiorentina che un campione, Ribery, lo ha per davvero, mentre altri in erba come Chiesa e Castrovilli non vogliono essergli da meno.

I supporter del Milan sono poco fiduciosi per domenica e parlano di panchina a rischio per Giampaolo. L'attuale proprietà potrebbe incassare un altro risultato negativo senza intervenire? Spalletti e Ranieri sono allertati.