Il piano Mattei per l'Africa era una serie di iniziative politiche e economiche proposte dall'allora Ministro delle Partecipazioni Statali Enrico Mattei negli anni '50 e '60 per sviluppare le relazioni economiche tra l'Italia e i paesi africani.

Il piano prevedeva di aumentare gli investimenti italiani in Africa, sviluppare le industrie in loco, promuovere la cooperazione tecnica e culturale tra i due continenti, e di creare una maggiore autonomia economica per i paesi africani.

Il piano Mattei per l'Africa si basava principalmente su tre pilastri:

la creazione di una rete di società miste italo-africane per lo sviluppo di attività economiche in Africa;

la promozione di una politica di cooperazione tecnica e culturale tra l'Italia e i paesi africani;

la creazione di una maggiore autonomia economica per i paesi africani attraverso la promozione dell'industria e dell'agricoltura. Il Piano Mattei per l'Africa è stato considerato una delle principali iniziative della politica estera italiana del dopoguerra e ha avuto un importante impatto sullo sviluppo economico dell'Africa.


Perché parlarne?

Perché ieri il/la premier Meloni, in visita ad Algeri dove ha incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune, ha dichiarato:

"Noi consideriamo l'Algeria un partner fondamentale per quello che abbiamo definito un Piano Mattei per l'Africa, un progetto ambizioso, che questo governo si è dato, basato su un modello di cooperazione su base paritaria con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo per trasformare le tante crisi che abbiamo di fronte anche in possibili occasioni. È un po' quello che abbiamo fatto, particolarmente, nell'ultimo periodo grazie ai nostri rapporti.Lo abbiamo chiamato 'Piano Mattei per l'Africa', perché penso che spieghi bene di cosa stiamo parlando. Siamo stati stamattina al giardino dedicato a un grande italiano, come Enrico Mattei, che qui ha avuto un importante ruolo nello sviluppo di questa nazione, ma anche nella sua indipendenza e libertà. È il modello di cooperazione che abbiamo in mente, che non è predatorio".

Il/la premier Meloni, dopo essersi intestato l'accordo per la fornitura di gas dall'Algeria (che già lo scorso anno ha garantito 20 miliardi di m3 al nostro Paese) siglato ad aprile 2022 dall'allora presidente del Consiglio Mario Draghi, si è anche incaponita nel voler riprendere e intestarsi il piano Mattei per l'Africa.

Il piano Mattei per l'Africa - per alcuni - non era abbastanza ambizioso nell'affrontare i problemi di sviluppo sostenibile e di equità nell'Africa, e che gli investimenti italiani in quel continente erano principalmente finalizzati a beneficiare le imprese italiane piuttosto che a sviluppare le economie dei paesi africani.

Altri hanno criticato l'enfasi posta dal piano sull'industrializzazione a scapito dello sviluppo agricolo e dell'equità sociale, sostenendo che ciò avrebbe potuto causare problemi di dipendenza economica e di disuguaglianza. Inoltre, alcuni economisti hanno criticato il piano perché non ha affrontato in modo efficace la questione dell'espropriazione delle risorse naturali dell'Africa da parte delle potenze coloniali e dei paesi industrializzati.

In generale, il piano Mattei per l'Africa non è stato in grado di risolvere i problemi di sviluppo sostenibile e di equità del continente e che era troppo concentrato sugli interessi delle imprese italiane.

E forse è per questo che il/la premier Meloni ha dichiarato di volerlo riprendere.