Lampedusa, l'ultima strage del Mediterraneo: una coppia nigeriana piange i tre figli inghiottiti dal mare
Lampedusa, crocevia di speranze e tragedie, torna a essere testimone di un dramma che dovrebbe scuotere le coscienze, ma che invece è passato sotto silenzio. Davanti alle piccole bare sigillate, una coppia nigeriana — lei 34 anni, lui 36 — stringe tra le mani l'ultimo ricordo dei loro figli. Un'immagine straziante, simbolo dell'ennesimo naufragio nel Mediterraneo, dove il mare restituisce non solo corpi, ma anche il fallimento di un'umanità incapace di proteggere i più vulnerabili.
La loro storia inizia a Sabratha, in Libia, il 24 gennaio, quando una barca in vetroresina, carica di 20 migranti, salpa verso l'Europa. Un viaggio che si trasforma in incubo poche ore dopo la partenza: le onde impietose del Mediterraneo ribaltano il fragile scafo, trasformando il sogno di salvezza in una lotta per la sopravvivenza. Dei 20 a bordo, solo 15 vengono salvati dalla nave umanitaria Sea Punks. Tra loro, i due genitori nigeriani, aggrappati all'illusione di ritrovare i loro tre bambini.
«È stato un soccorso devastante», ha raccontato Arturo Centore, comandante della Sea Punks, la voce ancora rotta dall'emozione. Tra le urla e il caos, gli occhi dei soccorritori incrociano quelli di una donna incinta e quelli della coppia che invocava i nomi dei figli. «Uno era già senza vita quando l'abbiamo recuperato. Un altro si è spento tra le braccia del nostro medico, che tentava disperatamente di rianimarlo. Il terzo è sparito tra le onde».
Una scena che ha lasciato segni indelebili anche sull'equipaggio: «Siamo tutti traumatizzati. Non dimenticheremo mai quei momenti».
IPer i due genitori, il riconoscimento delle salme a Lampedusa è stato l'atto finale di un viaggio iniziato per sfuggire a guerre e povertà. Mentre le bare dei figli venivano sigillate, il Mediterraneo, culla di civiltà, si è trasformato in un silenzioso cimitero. Una metafora amara di un'Europa che continua a voltarsi dall'altra parte, mentre migliaia di persone rischiano tutto per un futuro migliore.
Secondo i dati dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni, da gennaio 2024 a gennaio 2025, sono stati 120 i minori morti o dispersi nel Mediterraneo, su un totale di 2.400 vittime. È evidente che la risposta del governo (post) fascista guidato dalla premier Meloni agli arrivi via mare dei migranti dall'Africa, con i "dispetti" alle navi umanitarie spedite in porti a centinaia di miglia dalle aree SAR, il ridicolo piano Albania e l'ancor più ridicolo piano Mattei, non funziona.
Al 28 gennaio, secondo i dati del "cruscotto migranti" del ministero dell'Interno, sono 3312 i nuovi arrivi di migranti sulle coste italiane contro i 2258 complessivi dello scorso anno, praticamente il 50% in più. Nel 2023 (anno record) erano stati 4.963.