Tra le figure più enigmatiche del caso Orlandi Marco Accetti è primo in classifica, il reo confesso che nel 2013 si auto-accusò dei rapimenti di Emanuela e di Mirella Gregori.
Accetti, ormai universalmente riconosciuto come la voce dei telefonisti "Mario" e l'"Americano", ha sempre seguito una logica "fuori dagli schemi", e paradossalmente, il suo modo di fare altalenante, ha giocato sempre a suo favore: tant'è lo si considera ancora oggi molto poco attendibile e affetto da mitomania.
E' stato così bravo da scegliere con cura anche questo ruolo sui generis?
Le domande sono 2:
1) Perché Accetti rievoca il caso di José Garamon, il bambino 12enne che investì il 20 Dicembre del 1983 nella pineta di Castel Fusano?
2) Perché Accetti rievoca il caso di Katy Skerl, una 17enne uccisa barbaramente a Grottaferrata il 21 Gennaio 1983, la cui bara - a suo dire - venne trafugata nel 2005 dal cimitero Verano di Roma? Si scoprirà solo nel 2022 che la bara di Katy era effettivamente stata rubata.
Mel 2013 Marco Accetti fornisce nuove informazioni sul caso Gregori-Orlandi con 2 nuovi elementi (Garramon e Skerl) mai collegati prima d'allora; eventi funesti ma inseriti in un racconto (da lui finemente elaborato) che non diedero però molta credibilità alle affermazioni sui rapimenti Gregori-Orlandi.
Senza Garramon e la Skerl - infatti - sarebbe cambiata di pochissimo la sua cedevole posizione sul caso anzi: la sua deposizione rese la questione più complicata e difficile da interpretare.
E' mio parere che il caso Garramon e quello della Skerl sono un ennesimo depistaggio dal vero enigma, cioè i moventi del rapimento di Emanuela.
Se si vuole far diventare credibile una bugia basta ripeterla più volte, e nel caso di Accetti, dal 2013 ad oggi, sono già 12 anni che dice sempre la stessa cosa: un continuo depistaggio dal movente.
Si arriva al capolinea di un caso quando si capisce la molla che ha fatto scattare il meccanismo criminale, il movente. E' quello che in oltre 42 anni è stato sempre nascosto, ma non solo da Marco Accetti: da tutti quei personaggi coinvolti o meno che hanno raccontato sulla sparizione di Emanuela.
Un movente così "clamoroso" da essere celato da tutti gli attori, criminali e non, diventa un affare di Stato. Non ci vuole un genio per capire che tutto era legato a scandali che il Vaticano ha saputo "sapientemente", con fede fervida e croce in mano, tenere nascosto per tutto questo tempo.
La direzione da seguire, se diamo per corretto il ragionamento di sopra, è la ricerca dei collegamenti e precisamente:
1) Chiesa e Politica.
2) Soldi e malaffare.
3) Droga e prostituzione.
Da queste 3 direttive non si scappa, lasciando però fuori i racconti di Marco Accetti sulla storiella della Stasi e della liberazione di Alì Agca: nessuna pista internazionale, nessuno scandalo sui Bulgari, nessuna organizzazione Turkesh e Phoenix, ma solo depistaggio!
Se la commissione dovesse convocare Marco Accetti ecco gli argomenti che dovrebbe tacitare e interrompere:
1) se parla di Agca e della sua liberazione;
2) se parla della Stasi;
3) se dirà che Vaticano e servizi segreti non c'entrano nulla;
4) se parlerà di Katy Skerl e/o di José Garramon;
Ecco invece le domande su cui scavare:
1) per quale gruppo lavorava (entità, Cia, servizi, ecc...)?
2) Qual'è il movente del rapimento?
3) Chi sono i mandanti del rapimento?
4) Chi sono i nomi dei coinvolti, politici o vaticani a tutti i livelli?
In caso contrario basterà ignorare tutto quello che Marco Accetti potrebbe dire per riesumare la solita pantomima, già detta al dott. Ex. PM Giancarlo Capaldo nel 2013.
Accetti, nel bene o nel male, deve fare la sua ultima comparsa nel ruolo di depistatore, oggi più che mai.
Potrebbe fare i nomi e spiegare i moventi oppure, come riteniamo probabile, ritornerà nel limbo che da sempre lo circonda, e che forse oltre a lui, fa comodo a molti altri.