Quella che si apre oggi potrebbe essere una settimana cruciale per il governo. Da una parte per la sua credibilità, in relazione alla possibilità di annullare o modificare i decreti sicurezza, dall'altra per la sua continuità, a seconda di cosa faranno o non faranno i renziani in proposito .

Sembra ormai chiaro come Renzi abbia capito che se vuole mantenere intatto il numero di parlamentari che lo hanno seguito nella sua avventura, è necessario che riveda la sua strategia di ricatti al governo. E così, la strenua difesa della prescrizione da parte di Italia Viva, che dal punto di vista logico e politico nessuno ha ancora capito (a meno di non giustificare con i guai giudiziari dei genitori di Renzi), adesso sembra essere stata congelata. 

E se Conte, almeno per il momento, pare avere disinnescato un problema reale relativo alla continuità del suo governo, se ne presenta però subito un altro che può minare la sua credibilità.

Il problema in questione è rappresentato appunto dai decreti sicurezza. Sardine e possibili elettori di sinistra auspicano la loro cancellazione. Il governo, invece, potrebbe solo modificarli, per non "turbare" le decisioni avallate anche dai "5 Stelle di estrema destra" durante il governo gialloverde e condivise dall'ex "bibitaro" del San Paolo - Luigi Di Maio - che oggi, non si sa bene come,  interpreta il ruolo di ministro degli Esteri, dopo aver fatto danni come vicepremier, ministro del Lavoro e ministro dello Sviluppo. 

Sui decreti sicurezza, i soliti bene informati (stavolta tocca a Repubblica) anticipano non la loro cancellazione, ma il semplice cambiamento. Secondo il quotidiano romano, la Lamorgese dovrebbe mettere sul tavolo delle proposte per rivedere alcuni passaggi su temi come la cittadinanza e il diritto di iscriversi all'anagrafe per i richiedenti asilo, oltre che quelli relativi alle multe e al soccorso in mare dei migranti da parte delle Ong. Nelle prossime ore ne sapremo di più.

I sovranisti, o se si preferisce i diversamente fascisti, della Lega affilano già le armi della propaganda, definendo le porcate di cui si sono resi responsabili come leggi sensate e utili, nonostante violino il diritto internazionale, la Costituzione... e la logica, per il fatto di aver aumentato il numero di irregolari.

Nel frattempo, il capo dei diversamente fascisti, in affanno, perché in progressivo calo nei sondaggi che a destra vedono crescere Fratelli d'Italia, ogni giorno allarga il fronte della sua propaganda per capire quali nuovi cavalli di battaglia possano in futuro essere cavalcati per allargare il consenso. Domenica ha tentato con l'aborto, ovviamente mescolandolo con l'immigrazione!

"Ci sono immigrati - ha detto Matteo Salvini durante la manifestazione della Lega "Roma torna capitale" - che hanno scambiato i pronto soccorsi (sic!) per l’anticamera di casa. Ci sono  migliaia di cittadini che non pagano una lira. Io dico che la terza volta che ti presenti paghi. Delle infermiere del pronto soccorso di Milano mi hanno segnalato che ci sono delle donne che si sono presentate per la sesta volta per una interruzione di gravidanza. Non è compito mio giudicare, è giusto che sia la donna a scegliere, ma il pronto soccorso non può essere la soluzione per stili di vita incivili per il 2020".

Naturalmente il numero di dichiarazioni bislacche di Salvini, in futuro, sarà direttamente proporzionale al calo della percentuale di consensi. Basta saperlo.