Manca poco all'incoronazione di Donald Trump come candidato del partito Repubblicano alla convention del Grand Old Party, in corso a Cleveland, in Ohio.

Il demagogo che parla alla pancia degli americani o al loro minimo comun denominatore, come ha detto una volta Stephen Hawking, e si fa interprete delle loro paure (dei musulmani, degli immigrati, dei diversi,...) non avrà problemi ad assicurarsi la nomination, nonostante siano ancora in molti dentro al partito a tentare di evitare la vittoria di un candidato considerato impresentabile.

Le regole, però, sono chiare. Trump ha ottenuto la maggioranza assoluta dei delegati nelle primarie e questo gli garantisce la candidatura. I suoi oppositori hanno cercato di far cambiare le regole prima della convention e cercano di farlo anche adesso, ma i loro sforzi sono destinati al fallimento.

Gli interventi dal palco hanno presentato l'America come un paese in pericolo, nel mirino di nemici di ogni tipo e in cerca di qualcuno che possa garantirgli sicurezza.

L'ex-sindaco di New York, Rudolph Giuliani (nella foto sopra), ha ricordato che ci sono stati cinque grossi attentati di matrice islamica conto gli Stati Uniti e i suoi alleati, negli scorsi sette mesi, e ha messo in guardia i terroristi, contro i quali verrà usata la mano pesante.

Si è raggiunto anche il grottesco, quando, di fronte ad un pubblico in preda all'eccitazione, che gridava "Usa, Usa", due veterani hanno raccontato nei dettagli l'assalto all'ambasciata americana a Bengasi del 2012, ricordando come avessero scatenato l'inferno contro gli assalitori, che cadevano come sacchi di patate.

 

L'intervento di Melania Trump
Il momento più glamour della serata è stato l'intervento di Melania, la terza moglie di Trump, ex-modella di origine slovena, con il marito che è salito sul palco per presentarla.

Melania Trump ha raccontato la storia della sua vita, del suo arrivo in America e ha fatto un ritratto del marito molto più edulcorato, rispetto al personaggio aggressivo e sempre sopra le righe che tutti abbiamo imparato a conoscere durante la campagna per le primarie. Ne ha lodato la fedeltà, la bontà e l'amore per la famiglia, sostenendo che è l'uomo giusto per combattere in nome del paese e del suo popolo.

A creare un certo imbarazzo è stato il fatto che in molti hanno notato come il discorso della moglie di Trump assomigliasse pericolosamente a quello pronunciato da Michelle Obama alla convention democratica del 2008. In qualche punto, non si trattava di una semplice somiglianza, ma di un'esatta corrispondenza parola per parola.

Questo è risultato evidente, in particolare, quando ha ricordato gli insegnamenti ricevuti dai suoi genitori e quando ha affermato che i bambini americani devono sapere che, lavorando duramente, possono realizzare tutti i loro sogni.

Di seguito sono riportati i brani incriminati nelle due versioni, che poi in realtà sono una sola. A voi il giudizio.

Melania: ... you work hard for what you want in life, that your word is your bond, and you do what you say and keep your promise, that you treat people with respect ...

Michelle: ... you work hard for what you want in life; that your word is your bond; that you do what you say you're going to do; that you treat people with dignity and respect ...


Melania: ... we need to pass those lessons on to the many generations to follow because — because we want our children in this nation to know that the only limit to your achievements is the strength of your dreams and your willingness to work for them.

Michelle: ... guided by these values and to pass them onto the next generation, because we want our children — and all children in this nation — to know that the only limit to the height of your achievements is the reach of your dreams and your willingness to work hard for them.