"Ieri era il più grande amico della Premier.
Il premio nobel per la pace secondo Matteo Salvini.
Oggi è diventato l’innominabile, un fantasma.
È Donald Trump.
Durante le comunicazioni di Giorgia Meloni, la Premier non è riuscita nemmeno per sbaglio a pronunciare il suo nome. Eppure Trump – insieme a Netanyahu – è oggi il burattinaio dell’instabilità globale: dai dazi al Medio Oriente, passando per l’Ucraina.Meloni ha parlato di tutto… tranne che del suo principale alleato.
Quello con cui vanta “una relazione privilegiata”.
Vuole forse nascondere agli italiani le responsabilità di Trump?
O far dimenticare che il nostro governo è totalmente prono alla sua amministrazione?
O che il suo vicepremier, Salvini, voleva pure dargli il Nobel per la pace?
Il problema purtroppo non è che Meloni non abbia nominato Trump, è che obbedisce a Trump.
Senza nemmeno avere il coraggio di ammetterlo".

Così, perfettamente, il deputato Riccardo Magi ha commentato il discorso a vanvera pronunciato nel pomeriggio alla Camera dalla premier Giorgia Meloni per illustrare quelle che saranno le posizioni del "suo" governo al prossimo Consiglio europeo del 26 e 27 giugno

Da notare anche che la (post) fascista della Garbatella si è dimenticata pure di nominare l'altro criminale, quello di Tel Aviv, che agisce in combutta con quello di Washington: Benjamin Netanyahu

Sentite come Meloni ha descritto il genocidio in atto da ormai quasi due anni a Gaza: "... la legittima reazione di Israele a un terribile e insensato attacco terroristico sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili, che chiediamo a Israele di fermare immediatamente".

Sta assumendo... ha avuto il coraggio di dire Meloni: ma sa di cosa sta parlando oppure no? Non soddisfatta si è pure vantata di questo INCREDIBILE RISULTATO, a suo dire, da lei ottenuto:

"Anche grazie all'impegno italiano, abbiamo condiviso questa necessità in ambito G7 e siamo soddisfatti del fatto che il riferimento al cessate il fuoco nella Striscia sia incluso nella dichiarazione finale dei leader al vertice di Kananaskis. Siamo convinti che sia necessario e possibile cogliere il momento per ottenere finalmente una cessazione delle ostilità sulla Striscia, anche per permettere l'ingresso degli aiuti umanitari e porre fine alle sofferenze della popolazione civile che ha patito troppo e troppo a lungo e, più in generale, per allentare la tensione nella regione. A questo obiettivo fondamentale, in queste settimane stiamo dedicando i nostri principali sforzi".

E per costringere lo Stato canaglia di Israele a fermare il genocidio a Gaza e in Cisgiordania qual è la leva che Meloni ha messo e vuole mettere in atto nei confronti dello Stato ebraico? Non lo ha detto... perché non c'è... e perché neanche si pone il problema di metterla in atto, visto che in Europa il suo altrettanto squinternato ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si rifiuta di firmare - per conto dell'Italia di Meloni - l'annullamento dell'accordo siglato tra Ue e Israele.

Non solo. Ecco poi cosa la premier ha avuto il coraggio di aggiungere: 

"Per la Palestina, siamo pronti a fornire il nostro contributo per un assetto futuro in cui i due popoli possano convivere in pace, dignità e sicurezza, in cui i terroristi non possano avere alcun ruolo e in cui la Striscia di Gaza non possa mai più essere una piattaforma per attacchi verso Israele. Al contrario, nel quadro di una soluzione concordata, una riformata autorità palestinese dovrebbe, a nostro avviso, assumere responsabilità sempre maggiori di governo e la gestione della sicurezza sia in Cisgiordania che a Gaza. Per ottenere questi risultati, sono necessarie scelte coraggiose, in primo luogo da parte di Israele. È necessario un processo politico che conduca alla soluzione dei due Stati con garanzie di sicurezza reali e credibili per Israele e una piena normalizzazione dei rapporti con il mondo arabo e islamico, portando a compimento il processo avviato con gli Accordi di Abramo".

Evidentemente, essendo ignorante oppure confusa oppure complice dell'apartheid e del genocidio messi in atto dallo Stato ebraico, Meloni non sa che  l'ANP non può avere nessun ruolo nella Striscia, perché non lo ha neppure a Gerusalemme est e in Cisgiordania... dove dettano legge i TERRORISTI EBREI con l'aiuto dell'esercito israeliano e dello Stato ebraico, così come di larghissima parte degli ebrei israeliani. Come C... CASPITA ritiene, la grande statista de noantri, che Israele possa accettare di mettere in atto una soluzione a due Stati quando dal 1967 sta facendo di tutto e di più per deportare i palestinesi dalle ultime porzioni di territorio da loro legittimamente occupato?

Questa statista d'accatto, buona solo a ripararsi sotto l'ala del potente di turno (serva di fatto con tanto di certificato bollato e controllato), ha voluto anche dare il peggio di sé su quanto sta accadendo con l'Iran, situazione descritta da Meloni facendo credere che l'attacco contro quella nazione da parte di Israele prima e Stati Uniti dopo fosse qualcosa di dovuto... di inevitabile, come se l'Iran stesse per lanciare un attacco nucleare contro l'occidente nelle prossime ore, quando il controllo dell'arricchimento dell'uranio avrebbe potuto essere gestito in negoziati che gli Stati Uniti hanno di nuovo unilateralmente interrotto.

E dopo esser stato attaccato, secondo Meloni e secondo altri "geni" suo pari, l'Iran dovrebbe accettare di negoziare. Lo stava facendo in precedenza... ed il risultato sono stati bombe e missili che, tra morti e feriti, hanno causato quasi duemila vittime. Perché Teheran non dovrebbe rispondere al fuoco... come sta facendo?

Meloni, essendo una statista d'accatto, non lo ha spiegato al Parlamento, come non ha spiegato neppure un altro tema non del tutto secondario.

A che cavolo serve il diritto internazionale se di questo ce ne ricordiamo a fase alterne, facendolo valere quando c'è da condannare la Russia  e dimenticandolo invece quando c'è da condannare Israele e Stati Uniti?