Il neo ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana, in un'intervista al Corriere, ha dichiarato che «le famiglie arcobaleno non esistono».

Una posizione, la sua, che non deve stupire, considerando le sue idee di cattolico ultrà, presumibilmente più vicine al Concilio di Trento che al Vaticano II.

Quindi, neppure il tempo di esser nominato ministro, che già esplodono le polemiche da parte delle associazioni gay, anche perché i figli delle coppie omogenitoriali e delle Famiglie Arcobaleno esistono e sono migliaia!

Questa la replica di Marilena Grassadonia, Presidente di Famiglie Arcobaleno: «Come fa un ministro della Repubblica ad affermare che noi e i nostri figli non esistiamo, quando non solo i nostri bambini sono perfettamente inseriti nella società, nella scuola, tra i loro coetanei, ma decine di sentenze della Corte Costituzionale, della Cassazione e sempre più comuni che riconoscono i nostri figli alla nascita, certificano che noi esistiamo a tutti gli effetti, anche giuridicamente, per lo Stato italiano?»


Segue a ruota Imma Battaglia che all'ANSA dichiara: «Sui diritti acquisiti non si arretra. Sulle nostre libertà e sul rispetto delle nostre vite non faremo passi indietro e siamo pronti alle barricate. Il movimento italiano lgbt è molto critico nei confronti del nuovo governo, in particolare con il nuovo arrivato Fontana, a cui l'aggettivo omofobo è il minimo che si possa dire, dopo tali dichiarazioni. Il Ministro Fontana deve capire che anche Gay è Famiglia!»

Per l'associazionismo gay, chi ha il compito di governare il Paese ha il dovere di ricordarsi che non esiste solo un modello di famiglia, quella che il ministro Fontana indica come "naturale", ma che ce ne sono moltissime altre con un solo papà, una sola mamma o con dei genitori dello stesso sesso.

È un fatto e dovrà tenerne conto quando dovrà approvare leggi che riguarderanno la famiglia.

Ma Fontana è già preso tra due fuochi come dimostra questo posto su facebook di un altro iper cattolico al cubo, Mario Adinolfi...