Nicola Fratoianni, Sinistra Italiana: "Ursula Von de Leyen è inadeguata e pericolosa. Propone 800 miliardi di euro per le armi e di cancellare tutte le regole di bilancio che negli anni hanno impedito di aumentare gli investimenti in salute e conversione ecologica, pur di aumentare le spese militari. Un messaggio pessimo per il popolo europeo, cui una classe dirigente inadeguata continua a raccontare frottole sulla sicurezza.La sicurezza di cui c’è bisogno è quella sociale, quella della tutela dell’ambiente e quella degli investimenti in digitale e in un sistema di intelligenza artificiale pubblico ed europeo.Si pone anche un tema di legittimità. Nessuno fra coloro che hanno votato i partiti che sostengono la Commissione di Ursula Von der Leyen lo ha fatto con la prospettiva di un programma da 800 miliardi di euro per le armi. E se qualche forza politica si fosse espressa in tal senso, sono certo che non avrebbe raccolto volti.Per salvare l’Europa è il momento di mandare a casa questi signori e queste signore e di iniziare a porre seriamente il tema della democrazia e delle scelte nel continente europeo".

Angelo Bonelli, Verdi: "Le spese per armamenti in Europa sono pari a 730 miliardi di euro, 58% in più rispetto alla Russia. Il problema oggi non è aumentare le spese per armamenti ma entrare nella difficoltà di un’Europa che non riesce a trovare un coordinamento nella difesa e nella politica estera.Si sta ovviando all’assenza di un progetto politico comune rilancio sulle spese per armamenti, miliardi che verrebbero sottratti al fondo di sviluppo e coesione e altri aspetti fondamentali. Come gestiremo tutto ciò quando si creerà un’instabilità sociale in Europa legata a queste scelte?"

Laura Boldrini, Pd: "La posizione militarista di Ursula Von der Leyen, che vuole esporre l'Unione Europea a un enorme debito per permettere ai singoli stati di acquistare più armi è sbagliata e vista dalla conferenza sul Trattato per l'abolizione delle armi nucleari di New York appare ancora più pericolosa. Una prospettiva di guerra che coinvolge potenze nucleari può portare alla distruzione dell'umanità come ci stanno dicendo in questi giorni scienziati e premi Nobel, non certo riportare il mondo sulla strada della pace.Serve una difesa comune dell'Europa e, con essa, una politica estera comune, non certo la corsa agli armamenti di ogni stato membro. Fare debito comune per le armi e non per la salute delle cittadine e dei cittadini europei è una scelta autolesionista che tradisce il progetto europeo. L’UE non è nata per fare la guerra ma per affermare la pace, per dirimere le controversie tra Stati attraverso strumenti alternativi all’uso della forza. Questa è la missione dell’Ue in cui abbiamo creduto e vogliamo continuare a credere".

Elly Schlein, PD: "Quella presentata oggi da Von Der Leyen non è la strada che serve all'Europa. All'Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse. Il piano Von Der Leyen, a partire dal titolo, punta sul riarmo e non emerge un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune. Indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull'interoperabilità dei sistemi.Ci sono molti aspetti da chiarire, ad esempio su come funzionerebbe il nuovo meccanismo in stile Sure, per capire se finanzia progetti comuni o spesa nazionale. Ma questa non è la strada giusta. Manca ancora la volontà politica dei governi di fare davvero una difesa comune e in questo piano della Commissione mancano gli investimenti europei finanziati dal debito comune, come durante la pandemia.Così rischia di diventare il mero riarmo nazionale di 27 paesi e noi non ci stiamo. Noi abbiamo un'idea precisa. Quello che serve oggi è un grande piano di investimenti comuni per l'autonomia strategica dell'Ue, che è insieme cooperazione industriale, coesione sociale, transizione ambientale e digitale, sicurezza energetica e anche difesa comune. Anche, ma non solo! Magari cancellando le altre cruciali priorità su cui i governi sono più divisi.È irrinunciabile contrastare le diseguaglianze che sono aumentate. Per questo è inaccettabile utilizzare i fondi di coesione per finanziare le spese militari nazionali. È il momento delle scelte e della chiarezza. Abbiamo bisogno di una risposta all'altezza della sfida globale - strategica, economica, politica - al ruolo dell'Europa nel mondo. E questa risposta non è quella presentata oggi. Noi porteremo la nostra posizione già al prossimo vertice dei socialisti e democratici a Bruxelles, in vista del Consiglio straordinario".

Così, a sinistra, si è commentata la proposta odierna di Ursula von der Leyen per il "riarmo" dell'Europa. La cosa più incredibile di queste dichiarazioni? Che la sinistra abbia scelto di fare la sinistra e di dire cose di sinistra. Riportata così tale affermazione può sembrare una banalità, persino una stupidaggine... poi, però, pensando a cosa la sinistra diceva e faceva negli anni in cui Matteo Renzi ed Enrico Letta ne erano, di fatto, i leader, spacciati addirittura come pronipoti di Berlinguer... beh, le dichiarazioni odierne diventano quasi stupefacenti, persino incredibili.

Che sia finalmente risorto il sol dell'avvenire simbolo di una rossa primavera?