Mercoledì mattina, ha avuto luogo nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, la presentazione del programma di attività per il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, avvenuta il 2 maggio 1519.

La Presidenza del consiglio riporta che l'evento è stato introdotto e moderato dal sottosegretario di Stato per i beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Lucia Borgonzoni, alla presenza del premier Giuseppe Conte, del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, del ministro dell'Interno Matteo Salvini, del ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, del sottosegretario agli Esteri, Guglielmo Picchi, del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, del ministro dell'Agricoltura e del Turismo, Gianmarco Centinaio, del sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri, del presidente del Comitato Nazionale per il Cinquecentenario delle Celebrazioni della morte di Leonardo da Vinci, Paolo Galluzzi.


Di tutti coloro che hanno partecipato all'evento, per un motivo o per l'altro, era giustificata la presenza... eccetto quella del ministro dell'Interno Salvini
. Perché ha partecipato a questa presentazione? È un mistero.

Lui ci ha spiegato che, da milanese, di Leonardo apprezza ciò che ha fatto con i navigli. E perché Salvini apprezza le chiuse sui navigli? Perché a una delle chiuse sui navigli c'è un noto locale della movida milanese che lui frequentava ai tempi del liceo e perché da un'altra chiusa, all'altezza di Cernusco, lui passava spesso per andare dalla sua fidanzata di allora che abitava a Cassina de' Pecchi.

Ma la conoscenza che Salvini ha di Leonardo non finisce qua. L'altro collegamento con l'artista scienziato fiorentino è relativo all'affresco dell'Ultima Cena dipinto nell'ex-refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie che il ministro Salvini ha ricordato di non essere mai andato a visitare in vita sua.

Quanto sopra riportato è ciò che lega Salvini a Leonardo. Naturalmente, va ricordato che non è obbligo conoscere vita e opere di Leonardo per fare il ministro, ed in particolar modo il ministro dell'Interno. È obbligo però domandarsi per quale motivo allora Salvini abbia voluto partecipare comunque all'evento odierno, per di più senza essersi minimamente preparato e facendo persino una figura imbarazzante. Un intervento, quello del vicepremier, oltretutto ripreso dalla comunicazione salviniana e riproposto ai suoi seguaci social.

Ormai l'arroganza del potere sembra avere superato qualsiasi logica che possa richiamarsi al buonsenso. Così, da una parte dobbiamo assistere allo spettacolo, altrettanto imbarazzante, di un ex premier (Matteo Renzi) che si crede un esperto del Rinascimento fiorentino solo perché è nato a Rignano sull'Arno e dall'altra di un premier in pectore (Salvini) che di arte non sa nulla, ma che della sua ignoranza si fa vanto.

Una bella normalità... non c'è che dire.