La Commissione europea ha aperto ad un "recovery fund" da 750 miliardi. Ecco come le opposizioni hanno incassato il colpo.

Matteo Salvini dopo aver abbandonato le fake news sul Mes del marzo scorso, ultimamente si è completamente dimenticato della crisi economica e della necessità di trovare finanziamenti per far ripartire l'economia.

E non potendo dichiarare che quanto deciso dalla Commissione Ue è comunque un primo passo positivo ed un successo del Governo Conte, adesso l'unico problema che dovrebbe preoccupare gli italiani - secondo lui - è quello della Giustizia, a causa delle chat di Luca Palamara, giudice tra l'altro sospeso dall'incarico. 

Infatti, l'interesse di Salvini per l'Italia nasconde, nella sostanza, l'interesse di Salvini per Salvini, è a questo che gli italiani si devono adeguare. E per non distrarli, i promoter social del leader leghista si assicurano che nessuna notizia interpretabile come pur possibilmente positiva venga commentata dal "capo" che, pertanto, sui suoi account, con pause per promuovere neo fidanzate e vecchie principesse, inasprisce le già abituali campagne d'odio e insulti.

Un giochino talmente evidente da finire per diventare persino un'arma a doppio taglio, perché Salvini finisce per rendersi ridicolo.


Più intelligente l'altra campana del sovranismo, Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia che, non potendo negare il punto a favore di Conte, ha però cercato di ridimensionarlo, in base a quanto prescrive il galateo dell'opposizione in situazioni simili... ci sta.

«Siamo stati i primi ad auspicare un Recovery Fund cospicuo, immediato, con una quota maggioritaria di contributi a fondo perduto e senza condizionalità. Prendiamo atto  - ha scritto Meloni su Facebook - che qualcosa si è mosso in questa direzione ma la proposta della Commissione Ue non è soddisfacente. Peraltro, siamo all’inizio di un lungo negoziato e il rischio concreto è che la proposta sia rivista al ribasso in seno al Consiglio Ue, che dovrà necessariamente tenere conto delle posizioni dei rigoristi Olanda, Danimarca, Austria e Svezia. Il diavolo è nei dettagli e sappiamo bene come l’Europa ci abbia spesso riservato brutte sorprese. Le risorse rischiano di essere troppo poche, condizionate a riforme dettate da Bruxelles, e soprattutto di arrivare troppo tardi: se non si concentra la potenza di fuoco di questi interventi subito nei prossimi mesi e su pochi capitoli, il rischio è che questi fondi si rivelino inutili a salvare le nostre imprese. Speriamo di essere smentiti. Il tutto accade mentre con gli aiuti di Stato sta aumentando le disparità tra le diverse economie. Senza trasferimenti immediati, alla fine della pandemia ci ritroveremo il nostro tessuto produttivo sempre più debole e quello di alcuni competitor, Germania in testa, sempre più forte. Fratelli d’Italia chiede al presidente del Consiglio Conte di farsi carico di queste preoccupazioni e di esplorare anche strade complementari da aggiungere agli strumenti UE come i Bond patriottici, i Bond perpetui o a lunghissima scadenza acquistati dalla BCE e l’utilizzo dei Diritti Speciali di Prelievo (DSP) del Fondo Monetario Internazionale».


A masticare amaro anche il dottor Jekyll e il mister Hyde della politica italiana, Matteo Renzi che, a denti stretti, si è dovuto tirar fuori con le tenaglie la seguente, telegrafica dichiarazione in cui ha dato un colpo al cerchio del Governo ed uno alla botte dei suoi colleghi dell'opposizione: 

«Molto bene la proposta della Commissione Europea sul Recovery Fund. Unione Europea batte populisti 750 (miliardi) a zero».


Da ricordare, comunque, che quella illustrata dalla von der Leyen è una proposta e come tale dovrà essere approvata in sede di Consiglio europeo, perché possa diventare realtà. Ma prima di correre, bisogna pur sempre iniziare a camminare.