Lo scorso febbraio, durante una visita in Israele, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ci ha informato che il nostro paese non supportava l'UNRWA a Gaza e, di conseguenza, neppure gli oltre 2 milioni di palestinesi attualmente vittime della politica genocidaria dello Stato ebraico.
Già questa è un'affermazione gravissima, ma Tajani non voleva lasciarla a se stante, così nell'occasione si sentì pure in dovere di aggiungere che l'Italia non può riconoscere uno Stato Palestinese perché uno stato palestinese non esiste... dimenticando però di aggiungere che non potrà mai esistere, se Israele continuerà a rubare territorio e vite ai palestinesi, legittimi proprietari di quelle terre.
Non soddisfatto, pronunciò la "bestialità" dell'impossibilità al momento di riconoscere lo Stato della Palestina accompagnandola con ributtanti sorrisetti a supporto di un'evidenza logica che solo lui, evidentemente in qualità di supporter dello Stato ebraico, vedeva!
Visti i precedenti di un tale personaggio - di scarsissimo livello etico e politico - e considerando le ultime dichiarazioni di altri componenti del governo di cui fa parte, era impossibile aspettarsi che oggi in Parlamento il ministro Tajani, chiamato ad illustrare la posizione dell'esecutivo sul genocidio in atto a Gaza ad opera dello Stato canaglia di Israele, potesse dire qualcosa di intelligente e annunciare iniziative concrete e utili in modo da fare pressione sullo Stato ebraico per porre termine alla carneficina dei palestinesi tuttora in atto.
Evidentemente, per il pio Tajani (oggi ha citato il papa per dire che a Gaza vengono trucidati anche donne e bambini) e per il governo della cristianissima Giorgia Meloni, l'importante è supportare uno Stato genocida finché questo ha il sostegno degli Stati Uniti di Trump piuttosto che il diritto internazionale umanitario... piuttosto che adoperarsi e far di tutto per salvare la vita a degli innocenti.
Inutile riportare le aberranti, quanto schifose, dichiarazioni di un politico da strapazzo come Tajani, degno rappresentante di un governo di mezze cartucce (sotto qualsiasi profilo). Più utile riportare invece alcune delle dichiarazioni di replica che dimostrano che in Italia esiste ancora una classe politica che segue valori, etica e morale.
Giuseppe Provenzano, PD:
"... Vedete, glielo dico con pacatezza, Ministro: c'è una responsabilità tutta politica che ricade anche su di voi. Voi avete totalmente sbagliato la lettura politica di quello che stava avvenendo in Palestina. Avete continuato a parlare fino a ieri di legittima lotta al terrorismo, quando le azioni indiscriminate a Gaza, i bombardamenti di scuole e ospedali, gli assassini di operatori umanitari, di giornalisti, di uomini e donne delle Nazioni Unite, l'operazione Nuovo ordine in Libano, che ha colpito le nostre truppe nella irrilevanza diplomatica del nostro Paese, o l'allargamento del conflitto in Medio Oriente raccontavano un'altra verità incontrovertibile. La distruzione di Hamas era un obiettivo impossibile con le bombe. Serviva la politica, l'abbiamo detto e ripetuto fin dal primo giorno. E, infatti, quell'obiettivo è drammaticamente fallito.
E, allora, l'obiettivo è diventato non soltanto infliggere una punizione collettiva ai palestinesi che nulla avevano a che fare con i terroristi di Hamas e che, anzi, bisognava separare da Hamas; l'obiettivo è diventato rendere impossibile la vita dei palestinesi sulla loro terra. Ed è la ragione per cui si sono moltiplicate le violenze, le uccisioni, la criminale espansione degli insediamenti illegali nei territori occupati palestinesi. Ancora ieri sera, Ministro, il gabinetto di guerra ha annunciato 22 nuove colonie in Cisgiordania. Cosa c'entra tutto questo con il 7 ottobre, con quell'orrendo pogrom che tutti qui abbiamo condannato con le parole più nette, più limpide? Cosa c'entra con la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas?
La verità è che l'estrema destra messianica di Israele, quella che vede nel popolo palestinese il biblico Amalek da distruggere, che lunedì nel Jerusalem day urlava “morte agli arabi”, ha voluto approfittare della situazione. “Prendiamoci tutto”. “Ora o mai più”, si sono detti. E la guerra è diventata la notte che copre tutto, la rioccupazione della Striscia di Gaza, la deportazione dei palestinesi, la pulizia etnica invocata da Smotrich e Ben Gvir, l'annessione di fatto della Cisgiordania. E, allora, dopo mesi in cui ogni argine politico, morale è stato abbattuto, noi oggi volevamo sapere che cosa fa il Governo italiano per fermare tutto questo. È troppo tardi per le parole che non avete avuto il coraggio di pronunciare fin qui perché le parole non bastano più, non bastano nemmeno le nostre parole, Ministro, figurarsi le sue, ancora timide, vaghe, inadeguate, imbarazzate e imbarazzanti! C'è bisogno di atti, Ministro, di azioni concrete.
Ministro, continui pure a ridere, ma alleviare o confortare le nostre coscienze, come ha detto, coi suoi silenzi o persino con le sue parole, non servirà a nulla ai palestinesi che aspettano la condanna a morte collettiva inflitta dal governo di Israele. E se non volete farlo per loro, Ministro, fatelo per noi stessi perché Gaza ci riguarda. Gaza non è solo l'attacco definitivo alla Palestina: Gaza è l'attacco ai pilastri della nostra civiltà, dell'umanità.
... Con che dignità e onore rappresentate le istituzioni italiane, da sempre protagoniste del multilateralismo, quando contribuite a minare la credibilità della Corte penale internazionale o della Corte internazionale di giustizia, che impegna gli Stati, anche il nostro, a prevenire il rischio di genocidio. Vi abbiamo chiesto di unirvi alla richiesta di una messa al bando delle armi a Israele. Il Ministro Crosetto ha detto che Netanyahu ha superato ogni limite. E allora sospendetelo il memorandum di cooperazione militare. Senza scelte coerenti, conseguenti, restano solo parole e una vuota retorica.
Lei ci spiega, Ministro, che è amico di Israele. Voi siete amici di Netanyahu, come il Ministro Salvini, che è andato lì a stringere quelle mani sporche di sangue due mesi fa.
... È Netanyahu che deve essere indicato come responsabile, se non vogliamo fare confusione, Ministro; il suo attacco all'umanità. E lei, qui, non ha nemmeno avuto il coraggio di pronunciarlo quel nome, Ministro. Ma come fa?"
RICCARDO RICCIARDI, M5S:
"Tutto parte dal 7 ottobre. Il 6 ottobre il Medio Oriente era una zona di convivenza pacifica, con sporadiche tensioni; poi Hamas ha dichiarato guerra e da lì tutto è precipitato. Volete raccontarci questo? Ancora? Volete dimenticare che gli abitanti di Gaza, prima di quel 7 ottobre, dovevano chiedere il permesso a Israele per entrare e uscire dalla Striscia? Volete dimenticare le sistematiche violenze in Cisgiordania, con l'esercito israeliano che scorta i coloni per derubare la terra ai palestinesi? Volete dimenticare Netanyahu, che nel 2019 dice che è interesse di Israele finanziare Hamas?
Questo diceva Netanyahu. Volete usare queste parole per dire che sto giustificando il 7 ottobre? Fate pure, fate pure. Tanto i livelli di squallore politico, morale e intellettuale che voi tutti, classe dirigente italiana ed europea, state raggiungendo vi condanneranno come coloro i quali sono complici di uno sterminio, di un genocidio e di un crimine disumano.
Lei, Ministro Tajani, la Premier Meloni e il Ministro, che prima sedeva al suo fianco, Salvini, che ha stretto la mano a Netanyahu mentre stava uccidendo e affamando i bambini, proprio voi! Ma guardate che siete in buona compagnia, perché il marchio dell'infamia ricadrà anche sugli Stati arabi, che solidarizzano con il popolo palestinese, ma solo a parole, perché devono dare alle loro opinioni pubbliche una vicinanza alla Palestina, ma in realtà dei palestinesi non frega nulla a nessuno, questo è il dato.
... Qui c'è una colossale, devastante questione di classe, perché i palestinesi sono una zavorra per il mondo, perché economicamente non servono a nessuno. Loro non hanno da dare nulla in cambio, se non le loro esistenze, che voi state contribuendo a trucidare.
Per convocare l'ambasciatore israeliano avete aspettato che ci fossero degli spari in aria contro dei diplomatici. Avete fatto bene, per carità. Ma per 60.000 morti non lo avete convocato l'ambasciatore israeliano. Per 20 diplomatici ovviamente sì, diplomatici; per 60.000 morti no.
... Non dobbiamo più rassegnarci a vedere equiparare l'Occidente come la parte di mondo che sfrutta, colonizza e fa dei valori morali e dei valori di libertà un vessillo a giorni alterni. Siamo noi che dobbiamo ribellarci a tutto questo.
Quello che dovete fare politicamente voi ve lo abbiamo ripetuto un sacco di volte e ve lo ripetiamo anche oggi: riconoscere lo Stato di Palestina, richiamare il nostro ambasciatore in Israele, riconoscere ufficialmente la sentenza della Corte penale internazionale dell'Aia contro il criminale genocida Netanyahu, non vendere più armi a Israele. Non vendere più armi a Israele!
... Oggi non urliamo, oggi non gridiamo, oggi due parole sussurriamo - sussurriamo e basta, così non dite nulla -, le due parole da cui deve ripartire tutta la parte di mondo che non vuole più vedere questo schifo: Palestina libera.
NICOLA FRATOIANNI, AVS: Non si preoccupi, Presidente. Signor Ministro degli Esteri, ha aperto la sua informativa chiedendo all'Aula un minuto di silenzio in memoria delle vittime palestinesi ed israeliane. Ha fatto bene. Avrebbe però dovuto chiederne anche un altro: un altro minuto di silenzio in memoria delle parole che non ha detto e, soprattutto, in memoria delle scelte che non avete fatto.
Allora, vede, io mi rivolgo a lei, ai Ministri superstiti al suo fianco, al Ministro Pichetto Fratin, al Ministro Giuli, ai Sottosegretari, ai Vice Ministri, alle Vice Ministre: non vi vergognate? Non provate neanche un poco di vergogna? Non fate fatica ad andare a dormire la sera? Non vi vergognate di fronte all'orrore che da troppo tempo avete e abbiamo davanti? E di fronte al fatto che, a differenza dei tanti, tantissimi italiani e tantissime italiane, cittadini, cittadine d'Europa e del mondo, che ogni giorno si mobilitano con quel che possono per cercare di manifestare il proprio sdegno e per cercare di aumentare la pressione sulle proprie istituzioni, a differenza loro, voi avreste il potere di fare qualche cosa? Invece avete scelto l'ignavia del silenzio, la vergogna della vigliaccheria, la comodità dell'ipocrisia.
Allora, sì, ve lo chiedo ancora: non vi vergognate?
Lei, signor Ministro degli Esteri, è tornato in quest'Aula, ancora una volta, a dirci le stesse cose; per la verità no, ha aggiunto qualcosa di nuovo: ha detto che è inaccettabile quello che sta accadendo. Bene. Finalmente. Ma anche oggi non è riuscito ad aggiungere nulla all'evocazione retorica di un discorso privo di ogni capacità di azione. Se lei, Ministro degli Esteri del Governo della Repubblica italiana, grande Paese del G7, dichiara nell'Aula del Parlamento che quello che sta avvenendo è inaccettabile, lei, signor Ministro, ha il dovere di dire al Parlamento, al Paese e alla comunità internazionale che cosa intende fare uscito da qui, perché ciò che dichiara inaccettabile si fermi! Lei ha il dovere di dire qualche parola in più e di fare qualcosa che finora non è stato in grado di fare.
Ieri il Governo irlandese ha sospeso ogni rapporto commerciale con le colonie in Cisgiordania. Sì, perché lei ci ha parlato anche della Cisgiordania; ha narrato le lodi della nostra cooperazione. Vivaddio, aggiungerei. Ci dica, signor Ministro, uscirà di qui e nel primo Consiglio dei ministri proporrà di interrompere ogni rapporto commerciale con gli insediamenti illegali in Cisgiordania? Sì o no? Ci dica, signor Ministro degli Esteri, se uscito da qui proporrà al Consiglio dei ministri di fare quello che grandi Paesi europei hanno fatto, stanno facendo e hanno dichiarato di voler fare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: proporrà il riconoscimento dello Stato palestinese? Perché non esiste nessuna prospettiva per “due popoli, due Stati” quando uno di quei due Stati non è nemmeno riconosciuto.
E ci risparmi le parole sull'insufficienza dei gesti simbolici. Di fronte a quello che sta accadendo ogni gesto, ogni atto costruisce non solo un frammento di speranza in più, ma restituisce un frammento di dignità al nostro Paese e alle nostre istituzioni, che voi, con il vostro comportamento codardo e complice, avete infangato in tutti questi mesi.
E ancora, signor Ministro, avete votato contro la revisione del Trattato di associazione UE-Israele, che all'articolo 2 stabilisce la necessità che quel Trattato venga sospeso in caso di violazione dei diritti umani. Le pare che i diritti umani siano stati violati a Gaza e che vengano violati nella Cisgiordania occupata, dove ogni giorno si moltiplicano gli insediamenti, le case dei palestinesi vengono demolite, i palestinesi vengono buttati fuori dalle loro case e i loro campi vengono incendiati? Le pare che questa sia una violazione sufficiente dei diritti umani perché sia fatto rispettare quell'accordo? Ma no, lo sappiamo: il diritto internazionale è diventato ormai carta straccia nel Paese che libera e riaccompagna a casa, con tutti gli onori, un criminale di guerra come Almasri, nel Paese che dichiara il benvenuto a Benjamin Netanyahu, sottoposto ad un mandato di cattura della Corte penale internazionale. La stessa Corte penale internazionale che - notizia di qualche minuto fa - pare pronta ad emanare altri mandati di cattura per altri Ministri del Governo israeliano, colpevoli di aver alimentato il genocidio in corso e di avere evocato azioni ancora più violente e dure di stampo terroristico.
... Allora, io credo che oggi sia arrivato il momento di dire che il comportamento del Governo di Israele sulla pelle dei palestinesi è quello di chi usa il terrorismo di Stato contro una popolazione inerme. Questo chiederebbe l'onere della verità - non del coraggio, della verità - nell'uso delle parole, che però sono cosa importante quando a pronunciarle è chi ha la responsabilità della nostra politica estera, quando a pronunciarle è il nostro Governo, non il militante di una delle tante associazioni pacifiste che, per fortuna, si battono ogni giorno perché l'onore del nostro Paese conservi un qualche elemento di dignità".