Il tribunale del distretto di Uppsala, che doveva decidere se diramare un mandato di arresto internazionale per Julian Assange, ha comunicato di aver rigettato la richiesta che gli era stata presentata.

Assange in questo momento sta scontando una pena di 50 settimane in un carcere londinese per non aver osservato i termini della libertà su cauzione rifugiandosi per sette anni nell'ambasciata ecuadoriana a Londra per evitare, al tempo, l'estradizione in Svezia.

Il procuratore svedese Eva-Marie Persson, che ha deciso sul caso, ha dichiarato comunque l'intenzione di chiedere una rogatoria internazionale per acquisire le dichiarazioni di Assange sul caso di stupro, da lui sempre negato, su cui la Svezia ha riaperto le indagini e che andrà in prescrizione nell'agosto del 2020.

Su Assange pende comunque già un richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti che lo accusano di aver rivelato documenti segreti che avrebbero minacciato la sicurezza nazionale. Successivamente, il 23 maggio, hanno aggiunto a tale accusa anche quella di spionaggio.

A decidere sull'eventuale estradizione di Assange negli Usa o in Svezia, nel caso un tribunale di quel Paese decidesse di richiederla nuovamente prima della sua scarcerazione, sarà il ministro dell'Interno britannico.