Per Mykhailo Podolyak, consigliere capo di Zelensky, in un'intervista al media finlandese Helsingin Sanomat, ha dichiarato che solo quando  l'Ucraina avrà nuovamente il controllo dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale, potrà sedersi al tavolo dei negoziati e firmare un trattato di pace.

"Il piano di Putin è semplice", ha dichiarato Podolyak. "Vuole ripristinare, in una forma o nell'altra, ciò che era l'Unione Sovietica. L'Ucraina è il suo principale antagonista [nell'impedirglielo, ndr]".

Podolyak ha affermato che le richieste di colloqui di pace, che a volte provengono da alcune capitali europee, si basano su ipotesi che si sono rivelate false nel 2008 e nel 2014.

"Se la Russia potrà vincere la guerra, sarà in grado di dettare le sue condizioni all'Europa. Ciò porterà la Russia ad avanzare verso la Moldova, la Georgia, il Kazakistan settentrionale o gli Stati baltici. La Russia inizierà a manipolare la politica interna dell'Unione Europea, appoggiando forze di estrema sinistra ed estrema destra. Una reazione a catena comincerà nel mondo quando altri Stati autoritari si renderanno conto che possono raggiungere il loro obiettivo con l'aiuto di una guerra aggressiva".

Tuttavia, ha poi aggiunto Podolyak, secondo lui  la guerra tra Russia e Ucraina si concluderà al tavolo dei negoziati, ma solo dopo che la Federazione Russa avrà subito significative perdite.

"La Russia è davvero pronta per la pace solo dopo che avrà subito perdite significative. Poi smetterà di lanciare ultimatum e sarà costretta ad ascoltare le argomentazioni degli altri. Quando l'Ucraina raggiungerà i confini definiti nel 1991, allora la Russia sarà pronta a sedersi a al tavolo dei negoziati e firmare un trattato di pace. Questa è l'unica possibilità per garantire i valori liberali e la libertà dell'Europa".

Attualmente, l'Ucraina sta conducendo negoziati con la Federazione Russa solo per quanto riguarda prigionieri e altre questioni tattiche.

"Stiamo parlando anche dei difensori dell'Azovstal, ma stiamo facendo progressi molto lenti, perché la Russia vuole trarne il maggior beneficio possibile in termini di propaganda. La Croce Rossa e l'ONU sono deboli in questo. Dovrebbero diventare più attivi".

Come ha detto Podolyak, nella guerra in Ucraina, la Russia ha superato tutti i limiti consentiti e deve rispondere dei suoi crimini, perché altrimenti l'intero sistema di sicurezza europeo perderebbe la sua credibilità.

Secondo il consigliere capo dell'Ufficio del Presidente, l'Ucraina è riuscita a rallentare l'avanzata russa nel Donbas, anche se l'esercito russo spara ogni giorno dai 40.000 ai 50.000 colpi di artiglieria.

"La guerra è entrata nella quarta fase. La Russia ha portato in Ucraina tutto quello che poteva in termini di uomini e mezzi. Stanno conducendo una guerra di artiglieria che vogliono continuare fino all'inverno".

Allo stesso tempo, la Federazione Russa sta cercando di piegare l'Europa, utilizzando il gas come arma, sperando che ciò possa impedire di aiutare il nostro Paese in questa guerra.

Podolyak ha dichiarato anche che la controffensiva ucraina nel sud sta andando avanti.

"Stiamo colpendo con successo le strutture logistiche e le postazioni di comando dei russi. Il nostro obiettivo è rendere impossibili i loro rifornimenti e costringerli a ritirarsi prima dell'inizio dell'inverno".

Per ottenere un vantaggio sul campo di battaglia, l'Ucraina ha bisogno di armi moderne, in particolare di sistemi di difesa aerea.

"Il potenziale antimissilistico è molto importante perché la Russia attacca le zone residenziali con missili da crociera".

Oltre alle armi, Podolyak ha detto che è necessaria anche assistenza per l'economia ucraina, che la Russia ha cercato di distruggere bombardando fabbriche, porti e imprese agricole.

Sul fronte opposto, questa la dichiarazione, riportata dalla Tass, rilasciata sul proprio account Telegram dal leader del Partito liberaldemocratico Leonid Slutsky, a capo del Comitato per gli affari internazionali della Duma:

"Siamo pronti a considerare un processo negoziale, se l'Ucraina è pronta ad una resa incondizionata, una riduzione significativa delle sue forze armate, nonché una denazificazione totale, assoluta e incondizionata [qualunque cosa voglia significare, ndr]".


In questi termini, appare evidente che sperare in una soluzione negoziale della crisi ucraina, almeno nel breve periodo, appare quanto meno utopico, se non addirittura miracoloso.