Per capire come vanno le cose a Roma basta sapere che ieri il vicesindaco di Roma, Giovanni Caudo, denunciava sulla sua pagina Facebook di aver scoperto che il 22 maggio 2023 l’AMA ha richiesto alla Regione Lazio la procedura di VIA per un impianto di trattamento delle terre di spazzamento che vengono raccolte in tutta la città dove si trova l'ex TMB Salario, a cui nel 2019 era stata revocata l'AIA.

Per chi non lo sapesse, 

  • AMA è l'azienda romana che gestisce i rifiuti
  • TMB Salario è un ansa del Tevere che per molti anni ha ospitato un impianto per il trattamento dei rifiuti indifferenziati
  • VIA è l'autorizzazione che valuta l’impatto di un’opera nel territorio
  • AIA autorizza un certo impatto all'esterno delle attività svolte nell'opera.

Va da se, dunque, che l'ex TMB Salario sia oggi un'area abbastanza isolata e non particolarmente salubre, seppur bonificato, come anche che l'impatto sul territorio circostante l'impianto delle terre di spazzamento è pressochè nullo, svolgendosi ben fuori l'abitato,  al chiuso e non all'aperto.
Tutta altra cosa rispetto alla AIA revocata nel 2019 per i rifiuti ordinari che si ammassavano anche all'aperto attraendo animali e diffondendo puzza.

Tutto questo il professor Giovanni Caudo lo sa certamente bene, anzi benissimo: non solo è un famoso architetto e urbanista, ma è stato anche presidente del municipio in cui si trova il TMB Salario.
Come certamente sa del 5 agosto 2019, quando la maggioranza PD del Consiglio regionale bocciava la proposta del M5S di escludere il TMB di via salaria tra i luoghi di trattamento e stoccaggio dei  rifiuti.

Dunque, perché interviene solo a ridosso della determina regionale?
Non lo sappiamo, ma le stranezze non finiscono qui.

Il vicesindaco di Roma, che è convinto che ci sia una "sinistra-plurale al governo di questa città" , chiede:

- il risarcimento agli abitanti con la realizzazione di aree pubbliche
- dare all’area una vocazione ecologica che sia parte dell’economia circolare attraverso il riciclo di materiali
- insediare un centro per la ricerca e l’educazione ambientale a servizio della città.

E qui non ci siamo proprio.

Risarcire i cittadini con Aree pubbliche? Cioè ulteriori cementificazioni? Chi pagherà la manutenzione e la vigilanza? E cosa succederà con la movida di notte se la Salaria  è già oggi un luogo di prostituzione?

Area ecologica e riciclo? Significa tutto e niente: di cosa si tratta? Forse un ammasso di container e ferraglia come le altre aree/isole ecologiche? Collocarlo a chilometri dall'abitazione più vicina incentiverà i cittadini a servirsene?

Centro di ricerca ed educazione ambientale metropolitano? A parte i chilometri di distanza da qualsiasi altra cosa, chi lo finanzierà, altre tasse? A cosa serve se non avrà poteri su AMA o il Comune eventualmente inadempienti?
Soprattutto, come pensa il Comune di integrarlo con i servizi scolastici statali e con la ricerca universitaria, entro una gestione AMA regionale?

Dubitiamo che Giovanni Caudo ignori questi "dettagli", essendo un fior di urbanista, ma allora perché fa proposte 'impossibili'?

Non lo sappiamo, l'unica cosa evidente è che Caudo rappresenta la 'sinistra plurale' (il Campo Largo), proprio quella che aveva governatore, sindaco e presidente di municipio quando il TMB Salario era in piena attività.
Esattamente quelli che hanno voluto e realizzato la Roma in cui oggi viviamo.

Che la 'sinistra plurale' superi pregiudizi ed errori del passato ben venga: è certamente la cosa più urgente, ma per farlo dovrebbe ammetterli assumendosi le responsabilità del disastro compiuto.
Fosse solo per non fare proposte assurde, confermando che non è cresciuta affatto.