"Per più di 15 mesi, le stanze degli ospedali sono state piene di pazienti con arti amputati e altri traumi causati dal conflitto che hanno cambiato loro la vita, oltre a persone angosciate che cercavano i corpi dei loro familiari", ha dichiarato in una nota Medici Senza Frontiere.
La stessa ong umanitaria ha ricordato anche che otto dei suoi operatori sono stati uccisi in questi 15 mesi a Gaza, dove i bisogni umanitari hanno raggiunto un livello inimmaginabile.
"Il governo israeliano, Hamas e i leader mondiali hanno tragicamente deluso la popolazione di Gaza, non accettando e non imponendo già prima un cessate il fuoco duraturo. Il sollievo che questo tregua porta è ben lungi dall'essere sufficiente alle persone perché possano ricostruire le loro vite, reclamare la loro dignità e piangere per coloro che sono stati uccisi e per tutto ciò che è stato perso".
Questa dichiarazione,stride però con il fatto che Israele, in vista del cessate il fuoco, non solo non abbia fermato i bombardamenti su Gaza, ma li abbia addirittura intensificati!
Nell'ultimo aggiornamento quotidiano sulle vittime degli attacchi israeliani a Gaza, il numero di palestinesi uccisi dall'inizio della guerra è salito a 46.899, secondo l'ultimo aggiornamento del Ministero della Salute. Sono 23 le persone uccise nelle ultime 24 ore, mentre 83 sono quelle ferite, il cui totale è arrivato a 110.725.
Nonostante tutto, lo sterminio continua. In queste ore diverse persone sono rimaste ferite in un attacco portato da un drone israeliano a ovest del campo di Nuseirat, che si trova nella parte centrale della Striscia. Gaza centrale. Sono almeno 122 le persone uccise da mercoledì scorso, da quando è stato annunciato l'accordo.
Il portavoce militare delle Brigate Al-Quds, Abu Hamza, ha dichiarato oggi che le famiglie dei prigionieri dell'occupazione devono chiedere all'esercito israeliano di fermare i bombardamenti delle ultime ore, "che hanno portato all'uccisione dei loro figli", mentre i movimenti della resistenza palestinese stanno attuando le ultime disposizioni per il loro rilascio. Nella nota si afferma che l'intensità dei bombardamenti israeliani delle ultime ore sta mettendo a rischio la vita dei prigionieri.
Il cessate il fuoco entrerà in vigore domenica 19 gennaio alle 8:30 locali.
Nella prima fase che durerà 42 giorni, praticamente l'unica di cui si conoscono i dettagli, 33 prigionieri israeliani saranno rilasciati in cambio di 1.904 prigionieri palestinesi, tra cui 737 prigionieri detenuti nelle carceri del servizio carcerario israeliano, oltre a 1.167 palestinesi della Striscia di Gaza che erano stati arrestati durante le operazioni di terra e sono trattenuti dall'esercito israeliano.