I magistrati della Procura di Roma hanno chiuso l'indagine per l'acquisto dell'attaccante Victor Osimhen.
Aurelio De Laurentiis sarebbe indagato con l’accusa di falso in bilancio e, secondo quanto riporta La Repubblica, i magistrati chiederanno il rinvio a giudizio.

Il falso in bilancio è dal 2015 un reato societario che consiste nel compilare false comunicazioni sociali o un rendiconto non veritiero e corretto nel bilancio d’esercizio dell’impresa.

Il focus dell'indagine è la cessione al Lille  del portiere greco Orestis Karnezis e dei giovani Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri.
Cessione riportata in bilancio con plusvalenze per circa 21 milioni di euro complessivi, a fronte di un valore di mercato che all'epoca si aggirava intorno ai 700mila euro, stando alle quotazioni di Transfermarkt.

Essendo un delitto, la condanna può comportare anche la reclusione da 1 a 5 anni o, nei casi di lieve entità, da 6 mesi a 3 anni.

La prescrizione interviene a sei anni dal compimento del reato, cioè nel 2026, dato che era il 4 settembre 2020 quando vennero ufficializzati i trasferimenti a titolo definitivo dei quattro calciatori.

La Procura di Roma era subentrata a quella partenopea, dato che il bilancio della SSC Napoli fu approvato nella Capitale, dove ha sede la Filmauro dei De Laurentiis.

Tutti i membri del cda rispondono in modo solidale dei danni che derivano dall’inosservanza dei doveri imposti dalla legge o dallo statuto, in particolare il vice presidente del consiglio di amministrazione, indipendente dal fatto che sia privo di deleghe operative.

Inoltre, in caso di condanna, anche la Società stessa viene sanzionata con pene pecuniarie da duecento a quattrocento quote.

Ricordiamo che il CdA della SSC Napoli attualmente è formato da:

  • Aurelio De Laurentiis (presidente e legale rappresentante);
  • Jacqueline Marie Baudit (vice presidente);
  • Edoardo De Laurentiis (vice presidente);
  • Valentina De Laurentiis;
  • Andrea Chiavelli (amministratore delegato).