Il “social dating” è un fenomeno piuttosto recente, segnato dalla proliferazione di canali internet ed app di incontri on line per trovare l’anima gemella o un partner ideale, che ha raggiunto una dimensione globale.

Sfruttando le potenzialità della connessione digitale non solo i più giovani ma utilizzatori di ogni età (ad esempio over 40) navigano nei social network e dating.

Quest’ultimo, tradotto brevemente in «dare un appuntamento», può essere definito come un “appuntamento fissato via Internet, e in questo caso attraverso appositi siti, per lo più a scopo di incontro sentimentale”.

Il boom registrato negli ultimi anni è dovuto anche ad esperienze che ci hanno costretto a rimanere di più a casa, ma a ciò si aggiunge l’incapacità crescente di interagire con gli altri direttamente, a causa della scarsità di tempo, e la tendenza di voler selezionare o scegliere velocemente sulla base di preferenze spesso irreali.

Dietro ad un fenomeno sociale e culturale dei nostri tempi si nasconde il mondo del web, affetto dall’incessante attività di elaborazione di dati ed algoritmi studiati appositamente per fare business.

Il tessuto delle relazioni interpersonali, senza distinzione di sesso, età, origine e cultura, diviene ormai un terreno fertile per una contaminazione digitale ed il supporto dato dalle app di dating on line diviene fondamentale per milioni di persone.

Nei casi di soggetti reduci da separazioni e divorzi la tendenza di provare almeno una volta l’opportunità del dating è forte, tenuto conto della facilità di utilizzazione delle varie app nel mercato virtuale e poter ottenere dei risultati immediati.

Tuttavia ciò ci aiuta a stare meglio o no? La risposta in assoluto non c’è ma qualche pensiero si può senz’altro elaborare e non è positivo.

Siamo di fronte ad una moda che si riflette inevitabilmente sulla società, sempre più marcatamente spinta a selezionare plasticamente le relazioni interpersonali. 

L’ascesa di internet e dei social ha cambiato le relazioni umane, entrando ormai nelle case di tutti, nel patrimonio delle relazioni affette dal bisogno instancabile di rinnovarsi, di sperimentare, di provare “emozioni”.

L’uomo e la donna nell’era moderna (anche in età matura) vive in uno “status” di frustrazione, senza una certezza relazionale, nell’ambito di una dialettica fortemente condizionata dalla ricerca di un benessere asimmetrico, dove non si esalta il “noi”.

Non si tratta di polemizzare sull’uso del digitale dato che in una vita caratterizzata da scarsità di tempo rappresenta una chance di sentirsi connessi alla società.

Ma il risultato di un processo tendenzialmente privo di confini tangibili ha fatto scoppiare la “bolla degli affetti”, mediante il frantumarsi di quelle ideologie che rappresentavano delle certezze assiologiche dell’essere umano.

Il matrimonio ed i rapporti familiari (compresa la stabilità coniugale) sono mutati rispetto al passato in forme e strutture diversificate, rispetto alle quali la parificazione dei diritti è sconfinata purtroppo in manifestazioni segnate da eccessi e tendenze alla trasgressione.

La nostra è una società “plastica” che ha quasi frantumato l’idea che l’amore, quale sentimento che tende alla cura ed alla conservazione di tutti noi, possa mantenere il suo status spirituale e “romantico” per abbracciare nuove forme di esaltazione del benessere dell’uomo e della donna. 

Nel mondo dell’intrattenimento l’ausilio di internet consente di cogliere occasioni e sperimentare conoscenze camaleontiche.

Anche nei casi di coppie giunte al capolinea non vi è più la volontà di sacrificarsi per mantenere in vita un rapporto che vacilla a causa della disaffezione tra due soggetti; vi è una schiera di separati e divorziati che si avventurano nello spazio dei canali digitali.

Ecco quindi che “disfare e ricostruire” se stessi nell’era dell’apocalisse dei sentimenti diviene una formula che si completa con il “social dating”.

La rivoluzione che ormai esalta il “match”, cioè la possibilità di conoscere virtualmente e di scambiarsi reciprocamente il c.d. “like”, ovvero il piacere reciproco. Ci si addentra in un mondo, quello dell’universo degli incontri on line, che descrive appieno le potenzialità di internet.

Il divertimento diventa un business, una tendenza sociale del cyber spazio.

La routine è sfruttare ogni momento della giornata per creare l’occasione di un incontro, per svariati motivi, a partire dalla ricerca di una relazione stabile, o del partner ideale, della c.d. anima gemella, sino all’amicizia, al “chattare” con nuovi amici o fare incontri occasionali.

I rapporti virtuali nascono in un lampo e poi finiscono ancora più velocemente. Ci sono così migliaia di applicazioni sui telefonini, pc, tablet, etc… che consentono di chattare e fare ogni tipo di incontri, pertanto l’ampia libertà apre le porte ad una società plastica e fondamentalmente basata sull’immagine e sull’apparenza. 

Dunque la scelta di entrare a far parte di una società virtuale, di essere connesso, può derivare da più motivazioni; è una scelta non un istinto.

Il fenomeno del social dating prevede quale primo step che l’utilizzatore (uomo o donna che sia) crei un profilo virtuale, più o meno dettagliato, mediante post, immagini in primo piano o del proprio corpo, oltre a descrivere la propria personalità, passioni ed interessi, (compreso orientamento sessuale, hobby, etc…). 

Si tratta di una vera e propria attività di marketing personale, con tanto di immagini photoshoppate, selfie (autoscatti), riprese video di una vacanza, di un viaggio, etc., al fine di incuriosire più “follower” possibili.

In tal caso l’utilizzazione di una piattaforma di dating, ormai comune ai nostri tempi, è finalizzata ad “agganciare” altre persone che rispecchiano i nostri gusti e senza trascurare spesso immagini sensuali o provocanti.

Dunque l’immagine e l’estetica viene valorizzata primariamente e qui viene il “bello”. 

Il canale virtuale consente di sfogliare letteralmente un catalogo, una sorte di depliant, con cui le persone si mettono in mostra descrivendo sinteticamente cosa cercano.

E dopo la prima fase di profilazione segue l’attività operativa, ovvero la ricerca ed il c.d. “like”: è sufficiente puntare il dito sull’immagine di un profilo caricato nel data base dell’applicazione scelta per proporsi, scegliere o scartare qualcuno.

Il social dating diviene la forma più evidente di una società liquida e che scivola senza ostacoli tra più persone, desiderose anche di una semplice avventura.

A seconda che il canale utilizzato sia gratuito o a pagamento, gli utilizzatori saltano da un profilo all’altro nella speranza di ottenere il consenso (ovvero un numero alto di like) di un potenziale partner.

Se si raggiunge il match significa che tra i due soggetti (senza distinzioni di genere) vi è una corrispondenza che consente di proseguire e lanciare una conversazione personale e, magari, organizzare un appuntamento reale.

Il mondo dei rapporti personali è complesso, affetto da una dinamica sociale insaziabile e contaminata da fattori esterni e condizionamenti di vario genere.

La cultura dei sentimenti si presta a mutare velocemente e di certo l’influenza del digitale e l’amplificazione delle libertà (anche sessuali) della persona ci rende vulnerabili e preda dell’incessante ricerca di un risultato migliore.

Conoscere una persona è un processo invece graduale e delicato e sembra che la persona umana abbia perso la sua naturale essenza.

Il social dating è certo un fenomeno ed una moda influenzata dal tempo, tuttavia rappresenta uno scenario di una societàche ha perso la volontà di soffermarsi e, sopratutto, rispettare gli individui.

La selezione naturale viene per così dire sostituita da quella artificiale, con cui le relazioni si sono indebolite ed i rapporti affettivi non reggono di fronte alla vita quotidiana.

Senza generalizzare ma è sufficiente guardarsi in giro e vedere come siamo attratti dal virtuale che ci condiziona anche indirettamente e non manca chi sfrutta la propria immagine per influenzare gli altri, alla ricerca di un successo che sembra alla portata di tutti.

Pertanto cresce la frustrazione di quanti si esaltano, si concentrano su se stessi per apparire trascurando che il mondo delle relazioni richiede impegno, condivisione e naturalezza.

Mentre le app di dating cosa offrono se non un miraggio, saltando da un profilo all’altro spesso nemmeno reale, che alimenta una nuova società dove i sentimenti si assecondano a vantaggio dell’apparenza e del consumismo.